Totalissimo contributi produzione: quanti soldi tra tax credit e selettivi nel 2022 e 2023?

Una fotografia delle sovvenzioni erogate dalla DG Cinema e Audiovisivo del MiC alle case di produzione cinematografiche per i loro film (no serie TV) in questi ultimi due anni. Sono stati conteggiati i contributi selettivi alla produzione e sviluppo del 2022 (3 sessioni) e 2023 (2 sessioni), e quelli relativi al tax credit produzione e produzione esecutiva di opere straniere del 2022

Al momento sul fronte dei contributi selettivi ministeriali e del tax credit alla produzione siamo in una fase di stallo. La Commissione Esperti che stabilisce i punteggi per le graduatorie dei selettivi è decaduta nel mese di marzo e si è in attesa di sapere come sarà composta la nuova squadra (che, secondo le direttive della Legge di Bilancio 2024, dovrebbe essere finalmente retribuita), mentre la riforma sul credito d’imposta è ancora in work-in-progress (alcune voci parlano di un’attuazione entro l’estate 2024).

In tale fase di incertezza, abbiamo deciso di analizzare allora quello che c’è “di certo”. Ovvero i contributi, incentivi e sovvenzioni che il MiC ha erogato alle case di produzione cinematografiche negli ultimi anni, in modo da tirare un po’ le somme. In queste pagine abbiamo dunque stilato un “totalissimo” dei soldi pubblici andati alle più importanti aziende audiovisive per la realizzazione dei loro film (non abbiamo considerato le serie Tv e le opere per il web). Nel dettaglio, abbiamo estrapolato i contributi basandoci sulle graduatorie più recenti disponibili, pubblicate sui decreti ministeriali, dunque: i contributi selettivi alla produzione e sviluppo con riferimento alle annate 2022 (3 sessioni) e 2023 (2 sessioni), e quelli relativi al tax credit produzione consuntivi e produzione esecutiva di opere straniere con riferimento all’annata 2022.

FONDO CINEMA E AUDIOVISIVO: LA (GROSSA) FETTA DEL TAX CREDIT E QUELLA DEI SELETTIVI

Partiamo dalle cifre complessive annue che possono essere usufruite dalle case di produzione italiane per la realizzazione dei loro film. Nel 2023, dei 746 milioni di euro del Fondo Cinema e Audiovisivo,100 milioni sono stati allocati al tax credit per la produzione di opere cinematografiche (cifra che non comprende le opere televisive e web, per le quali sono stati riservati 180 milioni), e 48 milioni di euro per l’attrazione in Italia di investimenti cinematografici e audiovisivi (ovvero per la produzione esecutiva di opere straniere). Sul fronte dei contributi selettivi, oltre 40 milioni sono stati messi a budget per la produzione di opere cinematografiche, suddivise nelle categorie di giovani autori, opere prime o seconde, documentari e cortometraggi, animazione, film difficili. A questi si aggiungono i 3 milioni per lo sviluppo e pre-produzione. Nel 2022, la ripartizione è stata simile. Per la cronaca, ad oggi, non è stato ripartito ancora il Fondo per il 2024.

LE CASE DI PRODUZIONE CHE HANNO RICEVUTO PIÙ SOLDI

Scendendo nel dettaglio delle singole case di produzione, nel quadro della nostra analisi (che, ricordiamo, si focalizza solo sui film e non sulle serie), la società che ha preso i maggiori contributi è stata Wildside per un totale di oltre 26,6 milioni di euro. Di questi, quasi un terzo (9,6 milioni) sono arrivati dal credito di imposta per la produzione esecutiva del blockbuster Fast X; il tax credit per la produzione esecutiva di opere straniere è stato del resto molto sfruttato da Wildside che ha seguito la realizzazione sul territorio nazionale anche di Immaculate di Michael Mohan, Conclave di Edward Berger, The Pope’s Exorcist di Julius Avery e di The Beautiful Game di Thea Sharrock. Sul fronte dei film italiani, invece, la società ha usufruito di 5,1 milioni di euro di tax credit per L’immensità, 2,1 milioni per 7 donne e un mistero, 1 milione per Patagonia, 431mila euro per Grazie ragazzi.
Seconda società ad aver ricevuto più contributi è ILBE – Iervolino & Lady Bacardi Entertainment con un totale di 18,7 milioni di euro, di cui ben 9 milioni di tax credit per la produzione esecutiva del film canadese Verona di Timothy Scott Bogart, con Rebel Wilson, Jason Isaacs,  Rupert Everett. A questi si aggiungono i crediti di imposta per le co-produzioni italiane: il thriller Muti di George Gallo, Francesco Cinquemani e Luca Giliberto, con il Premio Oscar Morgan Freeman (2,1 milioni); gli animation Un’avventura Stellare (1,7 milioni), Alla ricerca dell’idolo artico (1,6 milioni) e Il tricheco che voleva troppo (1,7 milioni), tutti tratti dalle serie dei Puffins e Arctic Friends; il thriller In the Fire con Amber Heard.
Chiude il podio Eagle Pictures con 13,6 milioni di euro, frutto del tax credit di un tris di produzioni esecutive di opere straniere: Origins, Dune 2 e PLT. A queste si aggiungono i crediti di imposta per i film italiani Backstage – Dietro le quinte di Cosimo Alemà, L’uomo sulla strada di Gianluca Mangiasciutti e Da Grandi di Fausto Brizzi.

Fonte: dati rielaborati da Box Office a partire dai decreti del MiC sulle assegnazioni del tax credit (solo consuntivi) per la produzione e produzione esecutiva di opere straniere (solo film; NO serie Tv) con riferimento all’annata 2022 e dei contributi selettivi alla produzione e sviluppo del 2022 (3 sessioni) e 2023 (2 sessioni)
N.B. Le società sono in ordine alfabetico. Sono state riportate le aziende con un totale di contributi di oltre 1 milione di euro nel periodo di riferimento.

Questo articolo è stato pubblicato sul numero di maggio 2024 di Box Office.

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