Legge di bilancio, come cambia il tax credit cinema e la Commissione esperti

Per la produzione, l’aliquota ordinaria è fissata al 40% ma potrà essere rimodulata a seconda delle dimensioni delle imprese. Inoltre, è fatta salva la possibilità di escludere l’accesso al credito. Cambia anche l’attuale Commissione dei 15 esperti che valutano i contributi selettivi e viene introdotto un compenso per i commissari

Da pochi giorni è stata pubblicata in Gazzetta ufficiale la nuova Legge di Bilancio 2024, approvata lo scorso venerdì 29 dicembre alla Camera dei deputati con 200 voti favorevoli e 112 contrari. Nel testo che delinea le direttive per le spese pubbliche nell’anno finanziario 2024 e per il successivo triennio 2024-2026, sono state introdotte diverse novità per il settore cinematografico.

Come anticipato negli ultimi mesi del 2023, il Governo ha deciso di intervenire sulle misure di tax credit cinema anche in vista delle polemiche. Polemiche che vertevano sul fatto che questo strumento avesse alimentato una bolla produttiva, generando troppi titoli che poi il mercato theatrical non era in grado di accogliere. Come vi abbiamo raccontato anche noi in questo articolo, soprattutto negli anni a cavallo della pandemia, il tax credit ha consentito alla nostra industria non solo di sopravvivere ma anche di prosperare e garantire il mantenimento e l’ampliamento della forza lavoro nazionale. Detto questo, se il tax credit è stato, ed è tutt’ora, uno strumento fondamentale per il mercato, il nostro non può essere un mercato fondato solo sul tax credit.

Ma torniamo alla Legge di Bilancio. Il Governo ha introdotto diversi cambiamenti al funzionamento del tax credit per renderlo più efficace: per la produzione, l’aliquota ordinaria è fissata al 40%, salvo che potrà essere rimodulata a seconda delle dimensioni delle imprese. Inoltre, è introdotta la possibilità di escludere l’accesso al credito. Sono state date anche indicazioni sul credito di imposta per l’esercizio e, non ultima, è cambiata anche l’attuale Commissione dei 15 esperti che valutano i contributi selettivi. Sotto tutti i dettagli come anche descritti dal sito FiscoOggi.

TAX CREDIT PRODUZIONE

  • Per la produzione di opere cinematografiche, l’aliquota è ordinariamente prevista al 40%, ma potrà essere rimodulata con percentuali diverse o anche venir rifiutata
  • La modulazione su aliquote diverse avviene in relazione alle dimensioni di impresa o gruppi di imprese, nonché in relazione a determinati costi eleggibili o soglie di costo eleggibile
  • Per le opere audiovisive, l’aliquota del 40% può essere prevista in via prioritaria per le opere realizzate per essere distribuite attraverso un’emittente televisiva nazionale e, congiuntamente, in coproduzione internazionale ovvero per le opere audiovisive di produzione internazionale
  • Vengono dettagliati i requisiti, anche soggettivi, dei beneficiari, tenendo conto in particolare della loro forma giuridica e continuità patrimoniale, delle attività già svolte e delle opere già realizzate e distribuite:
  • Vengono definite le condizioni e la procedura per la richiesta e il riconoscimento del credito; le modalità di certificazione dei costi; il regime delle responsabilità dei soggetti incaricati della certificazione dei costi; le caratteristiche delle polizze assicurative che tali soggetti sono tenuti a stipulare; le modalità atte a garantire che ciascun beneficio sia concesso nel limite massimo dell’importo complessivamente stanziato, nonché le modalità dei controlli e i casi di revoca e decadenza
  • I decreti possono altresì prevedere, a carico dei richiedenti, il versamento in conto entrate al bilancio dello Stato di un contributo per le spese istruttorie.
  • Il credito d’imposta massimo onnicomprensivo riferibile al compenso attribuito al singolo soggetto in qualità di regista, sceneggiatore, attore e altra figura professionale indicata nei medesimi decreti non potrà eccedere l’importo massimo previsto dalla legge, che dispone come parametro massimo di riferimento il trattamento economico del primo presidente della Corte di cassazione.
  • Viene disposto che ai soggetti incaricati della certificazione dei costi che rilasciano certificazioni infedeli si applicherà la sanzione amministrativa pecuniaria da 10mila a 50mila euro per ciascuna certificazione infedele resa.

ESERCIZIO

  • Alle imprese di esercizio cinematografico è riconosciuto un credito d’imposta in misura non inferiore al 20% e non superiore al 40% delle spese complessivamente sostenute per la realizzazione di nuove sale o il ripristino di sale inattive, per la ristrutturazione e l’adeguamento strutturale e tecnologico delle sale cinematografiche, per l’installazione, la ristrutturazione, il rinnovo di impianti, apparecchiature, arredi e servizi accessori delle sale
  • In favore delle piccole e medie imprese, l’aliquota massima può essere innalzata fino 60%
  • Al fine di potenziare l’offerta cinematografica e in particolare per favorire le attività e lo sviluppo delle sale cinematografiche, agli esercenti sale cinematografiche è riconosciuto un credito d’imposta nella misura massima del 40 per cento dei costi di funzionamento delle sale cinematografiche, se esercite da grandi imprese, o nella misura massima del 60 per cento dei medesimi costi, se le sale sono esercite da piccole o medie imprese.

COMMISSIONE

  • Viene modificata la Commissione dei 15 Esperti che si occupava dei contributi selettivi alla scrittura, produzione e promozione (di cui qui vi avevamo mostra tato le criticità di funzionamento nel gestire una mole immane di progetti da valutare: un lavoro enorme, di grande responsabilità, fatto a titolo gratuito).
  • I contributi per la scrittura, lo sviluppo, la produzione e la distribuzione nazionale e internazionale di opere cinematografiche e audiovisive verranno decisi da una nuova Commissione composta da esperti nominati dal Ministro tra personalità di chiara fama anche internazionale e di comprovata qualificazione professionale nel settore; a tal fine, è autorizzata una spesa nel limite di 500mila euro annui a decorrere dall’anno 2024.
  • Per le attività e le iniziative di promozione cinematografica e audiovisiva i contributi saranno attribuiti da una Commissione composta da esperti nominati dal Ministro tra personalità di chiara fama anche internazionale e di comprovata qualificazione professionale nel settore, con autorizzazione di una spesa nel limite di 200mila euro annui a decorrere dall’anno 2024.
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