I giovani viaggiano anche grazie a film e serie tv: lo svela uno studio

Una ricerca del Ce.R.T.A. di Unicatt ha analizzato quanto i media audiovisivi sappiano influenzare le scelte di Millenials e Gen Z
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Sono considerate le due prime generazioni native digitali e, per forza di cose, il nuovo mondo virtuale non può che avere un generoso peso nelle scelte di vita di Millenials e Gen Z, anche quando si tratta di viaggiare. Ma i nati complessivamente tra il 1982 e il 2010 quanto e da cosa si fanno davvero influenzare?

A porre la domanda e restituire una risposta basata su dati è stato il Ce.R.T.A. (Centro di Ricerca sulla Televisione e gli Audiovisivi) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, in una ricerca ripresa anche dal Sole 24 Ore. Al centro dell’analisi c’è l’utilizzo dei canali per fascia d’età nelle giovanissimi e nei nuovi adulti. Emerge subito chiaramente che la predominanza è per il digitale: il 71% della fascia 18/24 anni, il 69% dei 25/34 e il 68% dei 35/44 sceglie questo canale quando si tratta di organizzare un viaggio. Con canali digitali si intendono quindi social network, blog (e quindi influencer) e siti specializzati.

Alle spalle del mondo digitale, tuttavia, si piazza l’audiovisivo: film e serie tv hanno un forte appeal decisionale quantificato nel 55% per la Gen Z, 49% per i tardo Millenials e 48% per i nati tra gli anni ’80 e i primi del 90′. L’online fa la parte del leone, quindi, ma l’effetto del cinema e della serialità, in generale dell’intrattenimento audiovisivo è ancora importante ai fini del business turistico e, secondo la ricerca, ha generato in questi anni un rilevante indotto per gli spazi urbani e non solo.

«I prodotti audiovisivi possono attirare l’attenzione del pubblico su un territorio e stimolarne la visita» è il parere del professor Massimo Scaglioni, direttore scientifico del Ce.R.T.A, sottolineando l’importanza in tutto questo del lavoro delle produzioni e degli enti locali nella promozione dei territori. Grazie per esempio al lavoro delle Film Commission, quella percentuale di giovane pubblico scopre i luoghi dove sono state girate serie locali come Il Commissario Montalbano, L’Amica Geniale o Imma Tataranni, ma anche le serie internazionali hanno il loro peso (ad esempio la recente The White Lotus 2, sempre per la Sicilia). Tra gli esempi citati non poteva mancare Mare Fuori, autentico fenomeno che in questi anni ha attirato in determinate zone di Napoli il giovanissimo pubblico del teen drama targato Rai e disponibile anche in streaming su Netflix.

Non sembra però essere tutto oro quello che luccica: al netto dei benefici, sottolinea la ricerca, resta il rischio dell’eccessiva omologazione turistica, dell’overtourism. «La fama di un posto – ha dichiarato Scaglioni – grazie all’audiovisivo è un valore aggiunto ma le location devono saper accogliere il flusso di turisti, spesso inaspettati». Il successo porta infatti riconoscibilità e ricchezza, ma rischia di generare situazioni anche poco sostenibili: «È qui che produzioni ed enti territoriali possono intervenire – conclude l’esperto – diversificando le location e spostando il set di qualche chilometro, per valorizzare un luogo in più».

Ma quanto genera, in termini economici, il binomio audiovisivo e turismo? Secondo un report di Jfc tourism & managment dedicato al Cineturismo in Italia e sempre riportato dal Sole 24 Ore, oltre 597 milioni di euro solo nel 2023. Nella cifra rientra sia il turismo locale che straniero, di chi viaggia alla ricerca delle location di un film o di una serie tv particolarmente d’ispirazione – come Curon, serie italiana Netflix che ha portato moltissimi turisti a visitare il Lago di Resia, in Alto Adige. Il fenomeno è talmente concreto che il Ministero del Turismo ed Enit hanno creato anche un apposito bollino per sostenere le produzioni che promuovono il turismo in Italia nel mondo.

Tra le produzioni che hanno maggiormente colpito gli spettatori al punto da spingerli a visitare l’Italia, secondo il report, ce ne sono molte di primissimo livello: l’acclamato drama HBO Succession, Normal People, The Young Pope, la già citata The White Lotus e ancora saghe come Mission Impossible e James Bond hanno tutte girato in territori come Toscana e Sicilia, Roma, Lago di Como e di Garda, facendo via via scoprire territori non solo al pubblico straniero ma anche italiano. Con un particolare appeal, a quanto pare, sulle generazioni più giovani.

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