Da quando, lo scorso 17 luglio, Manuela Cacciamani è stata annunciata come nuova amministratrice delegata di Cinecittà a quando, a dicembre, sono emersi i problemi relativi al bilancio 2023 e 2024, sono passati solo pochi mesi. Ora è la stessa dirigente a far luce su quando accaduto, tramite un’intervista al Sole 24 Ore.
In questa prima intervista ufficiale da quando è stata nominata AD, Cacciamani ha riassunto la vicenda che ha portato alla scoperta di una forte perdita a fine 2024 e l’esistenza di quella ormai celebre nota di credito verso il Gruppo Fremantle da 2,4 milioni, riferita all’esercizio 2023 ma non contabilizzata con effetti negativi sul 2024. A richiedere i controlli è stata la stessa Cacciamani, che ha coinvolto la società di revisione indipendente PwC e ha iniziato poi a mettere in ordine i conti: «Siamo riusciti a ridurre il passivo a -11 milioni, grazie all’internalizzazione di servizi e a una riduzione dei costi, senza toccare il personale» ha dichiarato alla testata.
L’AD degli studios romani ha però smentito le voci di una Cinecittà vuota e senza grosse produzioni in corso: «Alcune non sono comunicabili perché coperte da accordo di riservatezza, ma posso confermare che il prossimo film diretto da Mel Gibson, prodotto da Icon Productions, The Resurrection of Christ sarà interamente girato a Cinecittà a partire da agosto e necessita di molti teatri e costruzioni sceniche. Ridley Scott sta utilizzando Cinecittà come campo base per il suo nuovo film e poi ci sono progetti Disney e Universal. Inoltre la collaborazione con Fremantle e Endemol Shine Italy continua e nuovi importanti contratti sono in fase di firma».
Nel corso dell’intervista non poteva mancare un commento sulla situazione del tax credit: «Quello internazionale è tra i più competitivi d’Europa – ha dichiarato Cacciamani – con un credito d’imposta fino al 40%. Posso dire che la sua presentazione all’American Film Market di Las Vegas ha generato grande interesse tra i produttori. I decreti del tax credit ancora in attesa di diventare attuativi sono quelli che si riferiscono alle produzioni domestiche e mi auguro il processo si conclusa al più presto consapevole del fatto che gli incentivi fiscali sono fondamentali per il cinema italiano».
Per il futuro, l’obiettivo è un fatturato da 30-35 milioni e redditività al 15% nel 2026, annuncia Manuela Cacciamani, anticipando che il piano industriale sarà presentato solo dopo l’approvazione del bilancio 2024. «Vorrei che alla fine del mio mandato a Cinecittà venisse riconosciuto lo straordinario valore aggiunto rispetto ad altre possibili piazze concorrenti, che risiede non solo negli investimenti tecnologici e sugli spazi, ma soprattutto nel talento delle nostre maestranze e degli operatori» ha aggiunto.
Fonte: Sole 24 Ore
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