Il decreto correttivo sul quale sta lavorando il Ministero della Cultura, in attesa dell’udienza del Tar sulla nuova legge relativa al tax credit, è sempre più vicino alla pubblicazione. Lo rende noto il Sole 24 Ore di oggi con una articolo a firma Andrea Biondi, nel quale vengono svelate alcune anticipazioni sul testo in questione. Secondo la fonte, il testo è stato inviato al Mef prima di un definitivo ok per la pubblicazione.
Tra le novità del decreto correttivo, spicca l’eliminazione del vincolo di accordo con una primaria società di distribuzione cinematografica, misura che era stata molto contestata soprattutto dai piccoli produttori indipendenti. Cambiano anche le risorse finanziarie: viene eliminata la necessità di dimostrare che il 40% del costo di produzione dell’opera cinematografica sia coperto da risorse private, ma viene introdotto un limite alle misure di sostegno pubblico pari all’80% dell’opera.
Viene poi reintrodotto l’obbligo del produttore di reinvestire nello sviluppo, produzione e distribuzione di opere difficili entro 5 anni dalla data di riconoscimento del tax credit, in una quota proporzionale alla cifra riconosciuta. Se non verrà soddisfatto il requisito, non si potrà accedere al credito d’imposta per altre opere nei successivi 5 anni. Un tentativo, questo, di combattere eventuali abusi dello strumento, puntualizza la fonte.
Rispetto alla prima bozza di fine dicembre, che aveva scatenato anche l’allarme di Rai e Mediaset, sarebbero state fatte alcune modifiche: per quanto riguarda la quota sui diritti pay tv e Vod, adesso in caso di prioritario sfruttamento in free o on demand non legato ad abbonamenti, la stessa scende al 50% minimo per i diritti Svid e la totalità dei diritti Tvod e pay Tv con holdback; viene inoltre considerata un’impossibilità di farne uso di massimo 6 mesi dalla messa in onda dell’opera o dall’ultimo episodio di ciascuna stagione della stessa.
Se invece vengono sfruttati prioritariamente uno o più diritti pay tv, Svod o Tvod – aggiunge il Sole – il produttore conserverà in maniera piena e incondizionata i diritti free tv, Fvod, Avod e quelli correlati, con un holdback di massimo 18 mesi. Si è insomma raggiunto un punto di equilibrio per soddisfare tutte le parti in causa e che riscrive la nuova legge sul tax credit.
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