Il direttore generale di Italia Cinema Giorgio Gosetti non si tira indietro rispetto a quanto affermato da Felice Laudadio alle recenti Grolle d’oro di Saint-Vincent. Laudadio, in qualità di presidente di Cinecittà Holding che controlla circa il 70% dell’agenzia di promozione del cinema italiano all’estero, conferma che ci sono rischi di chiusura per Italia Cinema: “In questo momento, come dichiarato da una direttiva ministeriale, Italia Cinema è sotto osservazione. Mi sembra legittimo che questa struttura venga messa sotto esame: nessuna polemica, quindi, da parte nostra. Tengo solo a sottolineare che – al di là delle persone chiamate a guidarla – interrompere adesso un’esperienza come questa sarebbe a mio avviso un autogol, rispetto alle iniziative intraprese e all’attenzione che ci viene rivolta dall’estero”. Fra queste, un sito Internet europeo, finanziato dal programma Media Plus, che sul modello dell’italiano tamtamcinema.it (sito web creato e gestito dall’agenzia) dovrebbe fornire informazioni sul cinema e sugli artisti europei (anche quelli attivi da tempo a Hollywood), in collaborazione con le altre agenzie di promozione continentali (attualmente sono 21). Secondo quanto dichiarato da Laudadio a Saint-Vincent, Italia Cinema sarebbe oggetto di pressioni negative provenienti da parte del mondo produttivo riconducibili all’Anica, e anche dall’interno della stessa Cinecittà, che vorrebbero riappropriarsi di quel ruolo promozionale detenuto fino alla creazione dell’agenzia, voluta dall’allora ministro Valter Veltroni e poi varata durante il ministero Melandri. Presieduta da Luciana Castellina, l’agenzia è un consorzio frutto dell’accordo tra soggetti privati e pubblici che operano per il cinema italiano sul mercato estero; dal 2000 Cinecittà Holding ne è l’azionista di maggioranza. Nell’attuale Italia Cinema srl sono soci l’AGIS, l’ANEC, Cinecittà Holding, la FId’A (Federazione Italiana dell’Audiovisivo), l’Apt e la Rai; rappresentati in consiglio anche Anac (Associazione degli autori cinematografici), ICE (Istituto per il Commercio Estero), Ministero degli Affari Esteri e Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
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