Cecchi Gori avrebbe saldato il conto con i propri partner canadesi per ‘My name is Tanino’ di Paolo Virzì. A smentire la notizia apparsa su ‘Il Giornale’ il 16 ottobre (si veda e-duesse a quella data), secondo la quale il produttore fiorentino avrebbe dovuto versare ancora due miliardi e mezzo di lire (pena la mancata restituzione del negativo del film), sono proprio i collaboratori oltreoceano. Il product designer canadese, Ian Brook, tramite il suo agente, ha infatti fatto sapere a e-duesse “di essere stato regolarmente pagato per il suo lavoro, così come ciascun altro componente dello staff”. Intanto, da parte di Cecchi Gori nessuna conferma o smentita.
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