Pirateria, la nuova delibera estende i blocchi immediati a film e serie tv

L'Agcom è pronta ad estendere lo "scudo" oltre gli eventi sportivi in diretta, grazie ad una nuova delibera che tuttavia non convince tutti
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La lotta alla pirateria di film e serie tv ha trovato un nuovo prezioso alleato. Stando a quanto riportato, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) ha infatti modificato con una delibera il regolamento sul cosiddetto Piracy Shield già in vigore da gennaio 2024 e che consente di bloccare in tempo 30 minuti i siti che trasmettono illegalmente gli eventi sportivi in diretta.

Grazie a questa modifica, ora la piattaforma italiana dell’Agcom potrà intervenire anche per stoppare la diffusione di tutti i contenuti audiovisivi. La delibera è arrivata, si apprende, durante il consiglio del 18 febbraio e la proposta nasce dall’esigenza di proteggere tutto il settore dalla pirateria di contenuti. Un nuovo procedimento consentirà al Piracy Shield di contrastare la diffusione di film e serie tv sulla televisione lineare e on demand.

La proposta inoltre include un’estensione del blocco alle vpn (le reti private virtuali che garantiscono la protezione dei dati anche a livello geografico, ma facilmente aggirabili) e ai fornitori di dns (Domain Name System) pubblici. Ogni segnalazione di contenuti piratati dovrebbe quindi generare un blocco, ma sarà inoltre necessario che anche i motori di ricerca come Google rimuovano questi siti dai loro risultati. Previste anche procedure di sblocco semplificare onde evitare restrizioni troppo severe e ingiuste.

La novità non è stata però accolta in maniera univoca all’interno di Agcom. Si apprende infatti che Elisa Giomi, commissaria in quota Movimento 5 Stelle, ha sollevato dubbi sulla sua applicazione e sul ruolo delle società private che possiedono i diritti di film e serie tv, che potranno segnalare i siti da oscurare. Queste potrebbero avere troppo potere in materia, col rischio di oscurare per errore anche contenuti legittimi (la stessa critica mossa da alcune realtà sul Piracy Shield negli ultimi mesi). Le modifiche, ad ogni modo, saranno messe a consultazione per trenta giorni.

Fonte: Sole 24 Ore

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