Altro colpo di scena nella trattativa dell’anno, quella che riguarda il conglomerato Paramount Global. Pochi giorni fa è stato rivelato che l’accordo con Skydance Media, una delle pretendenti, fosse sul punto di essere chiuso e che la firma sulla fusione potesse essere imminente, ma a quanto pare le cose non andranno così.
Da Oltreoceano si apprende infatti che Shari Redstone (che controlla il 77% di Paramount tramite National Amusements) ha interrotto le trattative con David Ellison dopo sei mesi complessivi. Niente più fusione quindi tra le parti, che avrebbe consentito al colosso dei media di restare un’azienda pubblica – al contrario dell’offerta proveniente da Sony e Apollo.
Come dichiarato da Variety, la notizia sorprende e non poco l’industria dell’intrattenimento. Il titolo in borsa è crollato del -7.9% in mezz’ora dopo la sua diffusione, chiudendo a 11.04 dollari per azione. Nel comunicato rilasciato, si apprende che «National Amusements, Inc., l’azionista di maggioranza di Paramount Global, ha annunciato oggi di non essere riusciti a raggiungere condizioni reciprocamente accettabili riguardo alla potenziale transazione con Skydance Media per l’acquisizione di una quota di controllo di NAI».
Solo pochi giorni fa erano emersi i dettagli dell’accordo: oltre a rilevare NAI per una cifra vicina a 2 miliardi di dollari, Skydance Skydance avrebbe acquisito anche circa il 50% delle azioni classe B a circa 15 dollari l’una come premio per la chiusura (per un totale di 4,5 miliardi di dollari), per poi aggiungere un ulteriore miliardo e mezzo per risanare i bilanci di Paramount, per un totale di circa 8 miliardi di dollari. Questo per accontentare gli azionisti classe B di Paramount, scontenti di un accordo che li stava tagliando fuori dalle trattative.
«NAI è grata a Skydance per il lavoro svolto per mesi nel perseguire questa potenziale transazione e si augura che la collaborazione produttiva tra Paramount e Skydance continui con successo – prosegue il comunicato – NAI sostiene il piano strategico recentemente annunciato dall’Ufficio dell’Amministratore Delegato di Paramount, nonché il lavoro in corso e quello del Consiglio di Amministrazione della Società per continuare a esplorare le opportunità di creazione di valore per tutti gli azionisti di Paramount».
Cosa può aver causato il fallimento della trattativa? Forse le prospettive del dopo fusione da parte di Skydance, secondo alcuni analisti citati dalle fonti. L’azienda di David Ellison a quanto pare sarebbe stata pronta a vendere diversi asset e Shari Redstone avrebbe voluto invece maggior voce in capitolo sulla destinazione finale dei pezzi del suo impero mediatico.
Si rifanno strada ora altre prospettive: l’acquisizione da parte di Sony presenta non pochi problemi di tipo normativo (soprattutto per quanto riguarda le emittenti televisive della compagnia) ed è ormai tramontata l’offerta da 26 miliardi di dollari totali, ma è di ieri la notizia che una terza parte si sarebbe fatta avanti. Si tratta di Edgar Bronfman Jr., CEO di Warner Music fino al 2011 a quanto pare pronto a presentare un’offerta per NAI che si aggira attorno ai 2,5 miliardi di dollari forte del sostegno della società di private equity Bain Capital.
Se questo accordo andrà o meno in porto, è difficile anticiparlo ora, specie alla luce di un drastico cambio di rotta a pochi metri dal traguardo. Il futuro di Paramount Global non è ancora stato scritto.
Fonte: Variety
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