La seconda giornata del MIA (Mercato Internazionale dell’Audiovisivo) in corso oggi ospita la presentazione del sesto Rapporto sulla produzione audiovisiva nazionale pubblicato dall’Apa (Associazione Produttori Audiovisivi), che intende offrire uno sguardo sull’andamento del mercato e dell’industria in Italia. Alcuni dati sono stati già anticipati dal Sole 24 Ore e certificano come il settore sia in crescita dell’11% per valore della produzione, pari a 2 miliardi nel 2023.
Secondo i primi numeri diffusi, è stata registrata una crescita non solo nella produzione ma anche nei ricavi dell’intero settore audiovisivo, saliti a 11,6 miliardi di euro (+5%). L’aumento pare dovuto all’incrementi di contenuti per il cinema, la tv e le piattaforme, ma è dalle sale che si registra un +21% rispetto al 2022 ancora pandemico. La televisione resta però il canale più importante per il momento, per l’industria audiovisiva, con il 71% dei ricavi totali del mercato del 2023 (8,2 miliardi di euro); in crescita anche il settore VOD a pagamento, per un valore di 1,1 miliardi di euro.
Il Rapporto presentato al MIA pone anche l’accento sull’importanza del tax credit, proprio nella giornata in cui sono stati pubblicati quasi tutti i decreti direttoriali e si attende ora solo l’apertura delle finestre di presentazione delle domande. Il credito d’imposta nel 2022 ha sostenuto il 40% delle produzioni nazionali, ma viene fatto notare che per esempio nel Regno Unito nello stesso anno sono stati supportati il triplo dei progetti in più, con un investimento di 1,6 miliardi contro i 768 milioni italiani. I numeri sono inferiori anche rispetto alla Francia: hanno beneficiato del tax credit 203 titoli italiani, contro i 784 francesi (dove il tetto massimo di finanziamento è fissato a 30 milioni e non a 9 come in Italia) e i 635 britannici (dove un tetto non esiste proprio).
Fonte: Sole 24 Ore
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