Hollywood, chi sono i CEO che guadagnano di più

Quali sono i compensi ricevuti nel 2023 dai principali amministratori delegati dell'industria del cinema? Il primo posto della speciale "classifica" è sorprendente
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Il 2023 è stato un anno molto complicato per l’industria del cinema e in particolare per Hollywood. Gli scioperi degli sceneggiatori e degli attori hanno scoperchiato un vaso di Pandora, la produzione non è ancora tornata ai livelli precedenti e soprattutto sono stati puntati i riflettori sulle condizioni dei lavoratori della filiera audiovisiva, mostrando impietosi paragoni tra i loro compensi medi e quelli dei vertici dei principali studios. Ma quanto guadagnano i CEO delle grandi major?

Ad occuparsi di questa analisi sono stati Brent Lang e Todd Spangler di Variety in un articolo intitolato “Stipendi dei CEO dei media nel 2023: indovinate chi non ha ricevuto il promemoria?“. Il focus è appunto mostrare come la maggior parte dei compensi degli amministratori delegati o presidenti di grandi compagnie del settore non siano andati (ancora) incontro alla richiesta di maggior equità economica da parte dei “piani bassi” dell’industria, ma anzi siano addirittura aumentati.

«È un’immagine terribile per i dipendenti e danneggia il morale» ha dichiarato afferma Charles Elson del John L. Weinberg Center for Corporate Governance dell’Università del Delaware, citato dalla testata. Rosanna Landis Weaver del gruppo di difesa degli azionisti As You Sow ha invece puntato il dito contro i licenziamenti: «Molte persone intelligenti sono state licenziate e non è difficile trovare questi dati. Quando si parlerà quotidianamente di quanto valgono questi lavoratori, si dovrà prestare maggiore attenzione alla valutazione degli amministratori delegati».

Tra i più pagati, ci sono chiaramente alcuni dei principali nomi dell’industria: Bob Iger, CEO di The Walt Disney Company, secondo le stime nel 2023 ha ricevuto un compenso di 31.6 milioni di dollari, pari al +110.7% e 595 volte tanto la media dei dipendenti dell’azienda (54.010 dollari). Lo stesso Iger è stato tra i più criticati durante gli scioperi, per aver dichiarato che le richieste dei manifestanti non erano realistiche.

Ha guadagnato ancora di più, ma con un incremento sensibilmente inferiore il collega David Zaslav, CEO di Warner Bros. Discovery. Nel 2023 il suo compenso è stato di 49.7 milioni di dollari, “solo” +26.5% rispetto all’anno precedente ma comunque 290 volte tanto la media dei dipendenti (171.163 dollari). A pesare in questo caso è stata la stretta alle spese della major, con il comitato per le retribuzioni del CdA che ha abbassato le soglie per l’assegnazione dei bonus ai dirigenti. Il lavoro di Zaslav, premiato con un bonus da 22 milioni di dollari, ha permesso a WBD di ridurre il debito da 48,6 a 41,9 miliardi di dollari.

È cresciuto del +11% anche il compenso di Brian Roberts, CEO di Comcast, il più grande operatore via cavo degli Stati Uniti che nel 2011 ha acquistato la maggioranza di NBCUNiversal. Il 2023 gli ha portato in tasca 35.5 milioni di dollari, mentre al presidente Michael Cavanagh 29.6 milioni, in calo del -26.9%. Prima di dimettersi a fine aprile, invece, Bob Bakish di Paramount Global ha ricevuto un compenso di 31.3 milioni di dollari (-2.5%) che comprende un bonus da 12.4 milioni di dollari per aver guidato il conglomerato durante un periodo di «tremende sfide ed opportunità». Nella lista dei Paperoni di Hollywood e provincia figurano anche Rupert Murdoch, chair di Fox Corp. con un compenso da 22.9 milioni (+24.4%), e il figlio Lachlan Murdoch, CEO della compagnia con 21.7 milioni di compenso, lo stesso dell’anno precedente.

Guardando al mondo dello streaming, invece, il più ricco è chiaramente Tim Cook di Apple: 63.2 milioni di dollari nel 2023, ma il compenso è calato del -36% e resta comunque 672 volte più alto della media dei dipendenti dell’azienda. Sorprende invece il compenso del CEO di Amazon Andy Jassy, la cui base salariale nel 2023 è stata di 365.000 dollari (tetto massimo per i dirigenti) e solo grazie a bonus è cresciuto fino a 1.36 milioni di dollari, “solo” 37 volte in più della media dei dipendenti (36.274). Jassy però può consolarsi con il pacchetto di azioni di Amazon, che nel 2023 hanno avuto un rimbalzo del +81% e hanno portato il compenso totale a 29,2 milioni di dollari.

Molto superiore invece il compenso che Variety ha rilevato per Ted Sarandos e Greg Peters, co-CEO di Netflix: il primo ha intascato 49.8 milioni di dollari nel 2023 (-0.9%), mentre il secondo 40.1 milioni (+42.6%). Per il 2024 però cambieranno le cose: per allinearsi con le richieste degli azionisti, il 54% dei loro compensi per quest’anno sarà basato su metriche performative, rispetto al 42.5% del 2023.

I compensi di tutti i CEO sopra nominati impallidiscono però di fronte a quello di Ari Emanuel, CEO di Endeavour (società che rappresenta numerosi artisti di cinema, televisione e musica, ma anche leghe sportive) ed executive chair e CEO di TKO Group Holdings (conglomerato mediatico americano creato da Endeavour come parte di una fusione tra World Wrestling Entertainment, Inc. e Zuffa, la società madre dell’Ultimate Fighting Championship). Per il 2023 ha registrato un compenso di 83.9 milioni di dollari, pari al +340% rispetto all’anno precedente e 1.184 volte tanto la media dei suoi dipendenti (70.841 dollari). A pesare, in questo caso, è stata la fusione tra le compagnie, bonus da 24 milioni di dollari e un pacchetto da azioni da 40 milioni.

Fonte: Variety

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