Svolta per il caso Harvey Weinstein, il produttore che nel 2020 è stato condannato a 23 anni di carcere per reati sessuali. Nella giornata di ieri, giovedì 25 aprile, la Corte d’appello di New York ha revocato la condanna.
La corte ha stabilito che il giudice James Burke che ha supervisionato il processo avrebbe agito in maniera impropria, chiamando a testimoniare donne che non facevano parte di quel caso specifico. Di conseguenza, è stato ordinato un nuovo processo.
Nell’attesa, Harvey Weinstein resterà comunque in carcere. Al momento si trova presso il Mohawk Correctional Facility, dove sta scontando una sentenza di 23 anni, ma verrà trasferito a Los Angeles dove è stato condannato a scontare altri 16 anni per aver aggredito l’ex modella Evgeniya Chernyshova. La decisione, si apprende, è stata presa da un collegio composto in maggioranza da donne con un verdetto di quattro contro tre.
«Nessuna persona accusata di atti illeciti dovrebbe essere giudicata sulla base di crimini non denunciati, che hanno il solo scopo di dimostrare la propensione al comportamento criminale dell’accusato – è la motivazione della giudice Jenny Rivera nella nuova dichiarazione della corte – Permettere testimonianze non confermate che parlano di altri comportamenti negativi è un abuso della discrezionalità giudiziaria, che distrugge la reputazione dell’imputato, ma non offre informazioni relative al caso per cui è davvero sotto processo».
Di diverso avviso invece la giudice Madeline Singas: «Con la decisione di oggi, questa Corte continua a ostacolare le poche vittorie che le sopravvissute alla violenza sessuale hanno lottato per ottenere nel nostro sistema giudiziario. Si sono dimenticati delle donne che portano il trauma psicologico della violenza e che sono state costrette a testimoniare ancora e ancora. Questa erosione di un precedente, che scaturisce dal rifiuto di accettare che i crimini di violenza sessuale sono più complessi di altri, arriva sempre alle spese della sicurezza delle donne».
I legali di Harvey Weinstein sono però ottimisti e hanno annunciato una conferenza stampa dove discuteranno pubblicamente le loro prossime mosse. Dalle accuse al produttore, va ricordato, è partito il movimento #MeToo che ha travolto Hollywood e il resto del mondo.
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Fonte: Deadline
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