Festival di Venezia: De Hadeln, “se Bernabè me lo chiede…”

Mentre il consigliere di amministrazione della Biennale Valerio Riva si è già sbilanciato positivamente su Moritz De Hadeln, proponendo una sua riconferma triennale, il direttore della 59a Mostra internazionale d’arte cinematografica tira le somme di questa esperienza. “È stata un’esperienza interessante, quasi unica…” dichiara con un pizzico di ironia De Hadeln a Box Office, in un’intervista che apparirà sul prossimo numero; “sicuramente il bilancio è positivo, considerati i tempi strettissimi per organizzarlo. In una situazione di emergenza, abbiamo realizzato – grazie a un lavoro in un clima di straordinaria amicizia con i selezionatori – un buon miscuglio di film sperimentali e titoli maggiormente indirizzati al pubblico: ed è positivo che i giornali abbiano parlato di film e non di polemiche. Meno felice l’aspetto organizzativo, ma sapevamo io e il presidente Franco Bernabè che la Mostra ha bisogno di un lifting: ci sono troppi problemi strutturali”. Anche l’esperimento dei Venice Screenings è da considerare “buono, anche se limitato: avevamo solo due sale di proiezione, visto che sono venute a mancare Astra 1 e 2 (pronte solo a fine ottobre) per via di un abuso edilizio. Mi dispiace solo che l”associazione degli esportatori Unefa abbia preso le distanze”.Quanto al suo futuro, De Hadeln ritiene che la scelta se continuare a lavorare o meno con la Biennale sarà presa entro fine ottobre o al massimo all”inizio di novembre: “Mi sembra che sia il ministro Giuliano Urbani che il presidente Bernabè abbiano rilasciato dichiarazioni positive nei miei confronti. Prima di tutto sul mio nome deve esserci il consenso dell’industria cinematografica italiana; inoltre è fondamentale che ci siano i mezzi perché si possa lavorare per il festival, per mettere ordine alla struttura. Se avrò l”impressione che con Bernabè possiamo andare avanti nel rendere più efficiente la Mostra, e se lui ovviamente me lo chiede, non vedo le ragioni per cui dovrei rifiutare…”.