Cover Story: Roberto Proia e il volo ad alta quota di Eagle Pictures

Il direttore area cinema e produzione mette a fuoco il processo di espansione del gruppo, gli asset strategici e le novità in arrivo
Roberto Proia (© Chiara Calabrò/courtesy of Eagle Pictures)

Di seguito la cover story dedicata a Roberto Proia, direttore area cinema e produzione di Eagle Pictures, che è stata pubblicata su Box Office di maggio 2024 (n. 5). Per leggere l’intera rivista clicca QUI, oppure scarica la versione digitale dall’app di Box Office su Google Play e App Store, o abbonati direttamente alla versione cartacea della rivista.

Il requisito essenziale per un film di successo è la storia. Ne è convinto Roberto Proia, da nove anni direttore area cinema e produzione di Eagle Pictures, guidata dal presidente Tarak Ben Ammar. E lo conferma la sua grande passione per la scrittura di sceneggiature – sul curriculum ne conta già 12 negli ultimi cinque anni – anche se ci tiene a precisare che scrive solamente nei weekend («non avrei mai il tempo sufficiente durante la settimana»), sempre che non sia in giro per l’Italia a supervisionare i set di una produzione audiovisiva. Perché Eagle Pictures, ormai, è una major a tutti gli effetti: non solo gestisce i listini di grandi studios hollywoodiani come Sony e Paramount (a cui si aggiunge quello di Apple), ma continua ad acquisire titoli per il grande schermo, produce film e serie Tv, e cura la produzione esecutiva di titoli internazionali che vengono a girare nel nostro Paese. E se negli ultimi mesi ha lasciato il segno al box office italiano con film di successo come Napoleon, Tutti tranne te (dove l’Italia si è distinta come il terzo maggiore incasso a livello europeo) e Bob Marley – One Love, ora Eagle si prepara a portare in sala un’altra serie di grandi titoli.

Oggi Eagle Pictures è a tutti gli effetti una major grazie ai film Paramount e Sony. Qual è la sfida più grande nella gestione di un listino così ricco?
Finora il 90% dei film Sony e Paramount ha ottenuto un risultato al box office italiano di gran lunga superiore agli obiettivi prefissati dalla casa madre. Pertanto, la sfida più grande è sicuramente quella di continuare a dimostrare che siamo in grado di portare un valore aggiunto a tutti i film che ci vengono affidati. Per parafrasare un supereroe targato Sony, “da grandi film derivano grandi responsabilità”. Per questo calibriamo con attenzione i nostri sforzi, evitando di farci assorbire completamente dai grandi blockbuster e dedicando la stessa cura a ogni film in listino, a maggior ragione quelli che richiedono più attenzione per fare emergere il loro potenziale. Penso all’horror cult Smile di Paramount, che inizialmente era stata valutato come una piccola uscita tecnica, ma anche alla commedia romantica Tutti tranne te di Sony, che con un incasso italiano di 6,4 milioni è diventato il terzo maggior incasso europeo, preceduto solo da Germania e Regno Unito.

La commedia romantica Tutti tranne te (uscita in sala lo scorso 25 gennaio con Eagle) con Sydney Sweeney e Glen Powell, si è imposta ai botteghini italiani con oltre 6,3 milioni di euro (© courtesy of Eagle Pictures)

Negli ultimi anni abbiamo assistito a una Eagle in costante espansione. Avete in programma altre acquisizioni, fusioni o collaborazioni con nuovi partner?
È vero, negli ultimi tre anni ci siamo allargati rapidamente attraverso acquisizioni (302 Original Content, Blu Yazmine) e fusioni (3 Marys Entertainment). Un altro fattore di crescita importante è stata la decisione di entrare in veste di coproduttori nei due film Sony Il talento di Mr. Crocodile e The Equalizer 3. Un’attività, quest’ultima, che proseguirà con altri titoli, anche se non posso ancora rivelare quali. Abbiamo poi registrato risultati importanti con le nostre produzioni audiovisive locali. Solo nel 2024, ad esempio, siamo andati in onda su Rai 1 con la serie Tv Gloria di Fausto Brizzi, con protagonisti Sabrina Ferilli e Massimo Ghini; a giugno saremo al cinema con Hotspot – Amore senza rete diretto da Giulio Manfredonia, a luglio su Prime Video sarà disponibile la serie di Sul più bello, la fortunata trilogia attualmente disponibile su Netflix nel mondo. Abbandonate le atmosfere alla Amelie, le avventure della adolescente Marta continuano nell’età adulta cir- condata dai vecchi amici e new entry interessanti. Insomma il 2024 sarà un anno speciale a livello di produzioni per Eagle Pictures. Naturalmente stiamo imbastendo il 2025 e 2026.

La trilogia di Sul più bello, scritta da Roberto Proia, è diventata anche una serie Tv in uscita a luglio su Prime Video

Con Tutti tranne te e Bob Marley – One Love siete diventati la prima casa di distribuzione per incassi nel mese di febbraio. Vi aspettavate un successo simile?
La classifica è quanto di più volatile ci sia in natura e non necessariamente è indicativa dello stato di salute di una società. Quelli del bilancio sono numeri ai quali prestiamo sicuramente più attenzione. In brevissimo tempo Tutti tranne te si è rivelato un fenomeno cinematografico che si è autoalimentato, attivando un virtuoso passaparola che è durato intere settimane. Con Bob Marley – One Love, invece, abbiamo avviato un piano di comunicazione incisivo, coinvolgendo cantanti, musicisti, influencer e ricreando con la realtà virtuale anche una gigantesca chitarra trasportata in Piazza Duomo a Milano. Quest’ultima operazione, ideata in Italia, ha avuto un’eco di portata internazionale. Siamo soddisfatti perché questi risultati sono sintomo di un mercato cinematografico che si sta riprendendo positivamente e che premia tutte le tipologie di film.

Quali grandi titoli targati Eagle vi vedranno protagonisti nella seconda metà dell’anno?
Abbiamo molti titoli con grandi potenzialità che suddividerei in quattro aree di distribuzione: acquisizioni, produzioni locali, Sony e Paramount. Sul fronte acquisizioni punterei il riflettore su 4 grandi titoli: Il corvo di Rupert Sanders (Biancaneve e il cacciatore), remake del film cult degli anni 90 che vede Bill Skarsgard (IT) nel ruolo di protagonista. A seguire Conclave, il thriller diretto da Ed Berger (Niente di nuovo sul fronte occidentale) con un magistrale Ralph Fiennes e il nostro Sergio Castellitto nei panni di un irresistibile cattivo. Il terzo titolo è Here, il nuovo film di Robert Zemeckis che ritroverà i quattro fautori del capolavoro Forrest Gump, Tom Hanks, Robin Wright, il già citato Zemeckis e lo sceneggiatore Eric Roth. Infine Borderlands, il debutto in un film sci-fi action del Premio Oscar Cate Blanchett in uscita il 5 agosto. A livello di produzione nazionale in uscita a settembre avremo Il ragazzo dai pantaloni rosa, la storia vera di Andrea Spezzacatena, il quindicenne che nel 2012 si tolse la vita perché vittima di bullismo a scuola; a ottobre uscirà sul grande schermo Il corpo, un giallo diretto da Vincenzo Alfieri con Giuseppe Battiston e Claudia Gerini, un film che ricorda le atmosfere della migliore Agatha Christie. Per quanto riguarda Sony, invece, non passeranno inosservati Wolfs con Brad Pitt e George Clooney, e Venom 3, terzo capitolo della saga campione di incassi della Marvel con Tom Hardy, mentre per Paramount troveremo A Quiet Place: Giorno 1, terzo capitolo della fortunatissima saga creata da John Krasinski, e l’attesissimo Il gladiatore 2 diretto da Ridley Scott.

A Quiet Place – Giorno 1 (© courtesy of Eagle Pictures)

Sembra sempre più difficile prevedere cosa funzionerà davvero in sala e intercettare i gusti del pubblico. Come sta affrontando questo periodo storico così altalenante?
In realtà è sempre stato difficile intercettare il pubblico e quest’epoca di grandi rumori di sottofondo non fa eccezione. La croce e delizia di questo mestiere è che il pubblico è un cliente imprevedibile: sei convinto di averlo compreso acquistando il “film giusto” e, nel frattempo, il vento cambia improvvisamente direzione e ti accorgi che lo scenario è mutato. Film come La zona di interesse, Tutti tranne te e Perfect Days dimostrano che non ci sono più certezze ferree. Per questo tutte le statistiche e numeri a disposizione non bastano e resta essenziale frequentare le sale assieme ai nostri spettatori, per conoscerli più fondo.

Ritiene che i moviegoer siano diventati più esigenti nel selezionare i film da vedere al cinema?
Più che un cambio di gusti, mi sembra di cogliere una crescente ricerca di originalità nell’offerta cinematografica. Altri mezzi di intrattenimento offrono titoli con cast altisonanti, ma il terreno su cui il cinema può, e deve, fare la differenza è quello delle storie. La sceneggiatura, insieme alla regia, è il vero pilastro su cui costruire un film. Pupi Avati dice una grande verità, nella sua semplicità, quando afferma che “da una bella sceneggiatura può uscire un bel film, ma da una brutta sceneggiatura non è possibile”.

Uscito nelle sale lo scorso 22 febbraio con Eagle, Bob Marley – One Love ha lasciato il segno al box office con oltre 2.9 milioni di euro (© courtesy of Eagle Pictures)

Quanto è strategico il cinema italiano nella vostra linea editoriale e come sta evolvendo la partnership con Sony Pictures su questo fronte?
Come per altri player, la produzione di cinema italiana è diventata strategica anche per noi negli ultimi anni. Accanto a registi più affermati come Giulio Manfredonia e Fausto Brizzi abbiamo portato a battesimo moltissimi esordi come quelli di Alice Filippi (che per Sul più bello ha ricevuto la nomination ai
David come Miglior regista esordiente), Margherita Ferri, Riccardo Chemello e Gianluca Mangiasciutti. Puntiamo molto sui giovani anche in fase di casting. Con Backstage abbiamo lanciato ben nove attori sconosciuti, con Sul più bello abbiamo scoperto il talento di Ludovica Francesconi che al suo primo set ha portato principalmente sulle sue spalle una intera trilogia, e per Il ragazzo dai pantaloni rosa andremo nella stessa direzione. Anche le co-produzioni sono un driver di sviluppo importante. Con Camaleo abbiamo co-prodotto il debutto di Whoopi Goldberg in un film italiano, Leopardi & Co., l’opera seconda
di Gianluca Manzetti, il thriller Dedalus con Matilde Gioli, Luka Zunik e Gianmarco Tognazzi, e a luglio gireremo Squali (tratto dall’omonimo romanzo di Giacomo Mazzariol) con Lorenzo Zurzolo nel ruolo di protagonista. Mentre con Pupkin stiamo iniziando le riprese del prossimo film di Gianni Zanasi, È andata così. Infine, l’accordo con Sony prevede la co-produzione di 5 film, con la straordinaria opportunità di poter pescare anche nel forziere delle proprietà intellettuali dello studio americano per eventuali remake. Lo stesso può ovviamente fare Sony con le nostre storie. Ad esempio, il primo film realizzato è stato Hotspot – Amore senza rete di Giulio Manfredonia con Francesco Arca e Denise Tantucci in uscita al cinema il 6 giugno, una storia originale di Eagle che Sony ha anche acquistato per farne un remake in Messico, Spagna, Portogallo e Brasile. Il secondo film di questo accordo è Il corpo (remake di un film
Sony) diretto dal già citato Alfieri.

Il corpo di Vincenzo Alfieri, con Claudia Gerini e Andrea Di Luigi (© courtesy of Eagle Pictures)

Come giudica la nuova riforma Tusma e quanto impatterà sul vostro business?
Mi sembra che l’abbassamento della quota minima di investimento in prodotti audiovisivi europei, per quanto sorprendente, non rispecchi la situazione attuale in cui queste quote sono ampiamente superate dai broadcaster. Ma non nego che in questo momento la nostra attenzione è focalizzata soprattutto sulla nuova riforma tax credit, che dovrebbe apportare diversi cambiamenti in ambito distributivo e produttivo per i film di nazionalità italiana.

A proposito della nuova riforma del tax credit, che dovrebbe arrivare entro l’estate, quali linee di intervento auspica di trovare?
Auspico un meccanismo premiante per quelle produzioni che negli anni passati hanno usato le risorse del tax credit per realizzare prodotti che sono stati poi realmente fruiti dal pubblico. Non è necessario che abbiano sbancato i botteghini, ma che almeno abbiano avuto una distribuzione in sala, per quanto minima. Non è un segreto che ogni anno si producono decine di film che poi spariscono completamente dal radar senza atterrare mai da nessuna parte. Credo ci sarà una stretta su questo tipo di prodotti. Poi mi auguro che il tax credit alla distribuzione venga riconfermato, perché i film italiani per essere visti in sala vanno promossi adeguatamente e giocano ad armi impari con i prodotti americani. Il tax credit potenziato sul P&A per l’estate è una misura importantissima per incentivare le uscite estive ed evitare il solito affollamento di titoli nostrani tra settembre e aprile. Infine, confido che il credito di imposta per le produzioni estere in Italia venga mantenuto, perché genera un indotto consistente che non può essere lasciato ad altri Paesi vicini.

Il corvo di Rupert Sanders, remake del film cult degli anni 90 che vede Bill Skarsgard nel ruolo di protagonista (© courtesy of Eagle Pictures)

Quali sono quegli aspetti che ritiene essenziali in una produzione italiana e che la spingono a selezionare un film anziché un altro?
È sempre una domanda complessa a cui rispondere. Oggi il lavoro del distributore è più complesso rispetto al passato, non solo perché tutti i modelli sono saltati ma anche perché i gusti del pubblico cambiano più rapidamente. Di conseguenza, quando si acquista un film da portare in sala due anni più tardi, si rischia che quando quel prodotto uscirà al cinema non incontrerà più il favore degli spettatori, che magari nel frattempo hanno rivolto l’interesse in un’altra direzione. Dove, non si sa. La maggior parte delle acquisizioni di un’opera, infatti, avviene sulla base della sceneggiatura, senza la certezza di sapere come sarà il prodotto finale. Certo si può fare uno sforzo di previsione, valutare l’appeal di un genere cinematografico e soppesare il cast coinvolto, tentando di immaginare le future leve marketing. Ma le incognite restano molte e alla fine bisogna fare i conti con il prodotto che si riceve una volta terminato.

Due anni fa avete acquisito la start-up 302 Original Content, ora ribattezzata Eagle Original Content. È una realtà autonoma o legata a Eagle?
Eagle Original Content è una realtà completamente autonoma e indipendente da Eagle Produzioni. La prima è capitanata da Giuseppe Saccà, la seconda da me.

In America sarà Sony Pictures a portare in sala i film originali targati Apple. Significa che in Italia sarete voi a distribuirli?
Certamente. Abbiamo già distribuito con grande successo Napoleon, l’ultimo film storico diretto da Ridley Scott, e a settembre porteremo al cinema il già citato Wolfs con Brad Pitt e George Clooney. Nel 2025 poi avremo in listino altri due titoli importanti targati Apple che porteremo al cinema.

Borderlands, nuovo sci-fi action con Cate Blanchett, adattamento cinematografico dell’omonimo videogioco (© courtesy of Eagle Pictures)

Negli ultimi 5 anni lei ha scritto 12 sceneggiature tra film e serie tv. Dove trova il tempo per scrivere e su quali progetti sta lavorando in questo momento?
L’amore per la scrittura è nato quasi per caso, per poi diventare un guilty pleasure personale, un hobby. E dopo aver letto molte sceneggiature scritte male, ho pensato che uno script fatto male potessi scriverlo anch’io (ride, ndr). In realtà con il successo di Sul più bello è partita una sequela di sceneggiature cinematografiche che non avrei mai immaginato di realizzare: i due sequel di Sul più bello, Backstage, Gloria su Rai 1, Hotspot – Amore senza rete, la serie di Sul più bello su Amazon, e molte altre. Eagle ha un first-look deal su tutte le mie sceneggiature. Il tempo per scrivere lo trovo nel weekend, sempre allo stesso tavolo dello stesso pub a Trastevere. Tra i prossimi film che portano la mia firma figura la commedia romantica Fatti vedere (al cinema a San Valentino 2025), girato ad aprile, la cui storia è un incrocio tra Bridget Jones e Mrs. Doubtfire con una Matilde Gioli in una veste inedita. Il resto del cast è Francesco Centorame, Pierpaolo Spollon e una divertentissima Asia Argento. La regia è di Tiziano Russo alla sua opera seconda. Sempre in tema di opere seconde il 6 maggio Margherita Ferri batterà il primo ciak de Il ragazzo dai pantaloni rosa, in uscita a fine settembre 2024 e con protagonista Claudia Pandolfi. Finora, quest’ultimo è stato in assoluto il film più difficile da scrivere.

Ritenete ancora un asset decisivo la supervisione di produzioni esecutive per i film internazionali?
Assolutamente sì. Se, come speriamo, la nuova riforma del tax credit confermerà il contributo per le produzioni internazionali, il nostro Paese potrà continuare a beneficiare del ciroclo virtuoso che ha portato in Italia grandi produzioni estere che abbiamo seguito noi, come Indiana Jones e il quadrante del destino, Dune 2 e 6 Underground.

Nonostante i titoli Paramount e Sony, continuerete a investire in acquisizioni internazionali?
Senza dubbio. Il nostro core business è ancora legato all’acquisizione di film all rights per lo sfruttamento lungo tutta la filiera, a cominciare dalla nostra amata sala.

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