Come sta il cinema italiano? Benissimo, è la fine del mondo. Anche se…

Nel 2024 gli incassi dei film Made in Italy sono tornati ai valori del pre-pandemia, e anche questo inizio del 2025 sta registrando ottimi risultati, grazie soprattutto ad Angelo Duro e Ozpetek. Ma non tutto funziona, visto che l'anno scorso sono usciti 465 titoli (di cui ben il 40% documentari!) e solo 29 (il 6%) hanno raccolto 1 milione di euro

Il 2024 è stata una bella annata per il cinema italiano. Non era scontato riuscire a reggere il paragone con il 2023annus mirabilis sorretto in gran parte dal successo epocale di C’è ancora domani e invece i numeri sono risultati alla fine praticamente identici. Minimo è infatti il differenziale: +0,6% sugli incassi e -2,2% sulle presenze. Ma soprattutto, se il mercato theatrical nel suo complesso (dunque i film internazionali + i film italiani) ha segnato nel 2024 un -16,6% sugli incassi rispetto al pre-Covid, il solo segmento delle produzioni nazionali è invece a -0,5% (-7% sulle presenze). In sostanza, nel 2024 il cinema italiano è quasi tornato ai livelli pre-pandemia, andando proporzionalmente meglio rispetto al mercato nel suo complesso. Se a quest’ultimo mancano ancora 22 milioni di biglietti rispetto al pre-pandemia, i film italiani sono in deficit di circa 1,4 milioni.

Questo andamento complessivamente positivo nel 2024 sta proseguendo anche all’inizio del 2025: a gennaio, diversi titoli nostrani si sono fatti notare e hanno sorretto il mercato in un momento in cui l’offerta di blockbuster hollywoodiani non era di particolare appeal. Da citare in primis la coda lunghissima di Diamanti (Vision) di Ferzan Ozpetk che, uscito il 19 dicembre, ha raccolto solo a gennaio più di 8,8 milioni di euro arrivando a un incasso complessivo di oltre 15 milioni di euro (secondo miglior risultato per un film italiano da quando è scoppiata la pandemia dopo C’è ancora domani). Poi, ha sorpreso molto positivamente l’esordio del comico Angelo Duro su grande schermo che, con il suo Io sono la fine del mondo, è ora a quota 8,1 milioni di euro. E da segnalare anche L’abbaglio: il film diretto da Roberto Andò e con protagonisti Toni Servillo, Ficarra e Picone ha puntato sulla stessa squadra di La stranezza – che nel 2022 aveva incassato 5,7 milioni di euro al botteghino (vincendo inoltre quattro David di Donatello) – e, se forse non riuscirà ad arrivare a quei livelli, ha comunque totalizzato 2,6 milioni di euro in 2 settimane. E anche 10 giorni con i suoi (Medusa) che, in due settimane, è arrivato a 3 milioni di euro.
E per le prossime settimane sono in arrivo diversi titoli interessanti e con un bel potenziale: Diva futura (6 febbraio; sulla prima agenzia italiana di talenti destinati al porno); Fatti vedere (6 febbraio; divertente rom-com degli equivoci con Matilde Gioli e una spassosa Asia Argento); FolleMente (20 febbraio; una sorta di Inside Out all’italiana per adulti che ha vinto la targa di Box Office ed è uno dei titoli che potrebbe incassare di più quest’ann0).

Ora analizziamo nel dettaglio l’andamento del cinema italiano nel 2024 anche per sviscerare diversi aspetti problematici (in primis un’estate sempre debolissima e le troppe uscite in calendario) che comunque rimangono incasellati in un’annata che si è dimostrata più equilibrata rispetto alla precedente. Il 2024 ha annoverato infatti più successi, e successi più diversificati rispetto al 2023 che invece aveva visto Cortellesi contare da sola per il 27,2% dell’intero box office dei film nazionali.

I NUMERI DEL 2024

Nel dettaglio, nel 2024 i film italiani (co-produzioni incluse) hanno totalizzato 121,4 milioni euro di incassi per 17,8 milioni di presenze, con una quota di mercato del 24,6%. Anche quest’ultimo dato è quasi completamente sovrapponibile al 2023, quando la percentuale è stata del 24,3%. Da rimarcare che il peso dei film italiani è cresciuto rispetto al pre-pandemia quando il market share delle nostre produzioni contava per il 20,6%. Insomma, in questi ultimi due anni, il cinema italiano si è dimostrato fondamentale per sostenere la tenuta del mercato nel suo complesso andando in parte a colmare un’offerta made in Hollywood spesso discontinua.
Ovviamente non è che non manchino le criticità alla nostra produzione locale (e ne parliamo approfonditamente dopo), ma l’aspetto più positivo del 2024 è che il bel risultato del cinema italiano è scaturito da una performance più equilibrata rispetto al 2023 che è stato dopato dal successo di Cortellesi. Se nel 2023, un solo titolo (appunto C’è ancora domani) era andato oltre i 5 milioni di euro, nel 2024 sono stati ben 6. Ci sono stati più titoli da incasso medio-alto, e questo è un fattore positivo.
Certo, resta una netta concentrazione degli incassi su pochi titoli. Anche nel 2024, la Top 10 dei 465 film usciti nel 2024 è praticamente valsa la metà degli incassi complessivi, ovvero il 48,4%. Davvero tanto, ma almeno la percentuale è scesa rispetto al 2023 quando era arrivata addirittura al 59,3%. Come ripetuto già tante volte, escono troppi film italiani che il mercato fisiologicamente non riesce ad assorbire. Troppi film che non riescono a raggiungere un incasso significativo. Dei 465 italiani di nuova uscita distribuiti nel 2024, solo 29 sono arrivati a fine anno a superare un incasso di 1 milione di euro, ovvero il 6,2%. È esattamente la stessa percentuale del 2023, ed è una percentuale più bassa rispetto al pre-Pandemia: nel 2019 e nel 2018 era del 13% del totale, e nel 2017 era l’11%.

I MAGGIORI SUCCESSI DEL 2024

Ma andiamo a vedere quali sono questi fatidici 10 film che hanno totalizzato da soli quasi la metà degli incassi. Il primo titolo della Top 10 è Il ragazzo dai pantaloni rosa con 9 milioni di euro: una scommessa vinta per Eagle che è riuscita a costruire un racconto commovente ma mai melenso (anzi molto fresco nello stile) sulla storia vera di Andrea Spezzacatena, 15enne morto suicida dopo episodi di bullismo. In seconda posizione troviamo Parthenope (PiperFilm) di Paolo Sorrentino che, con questo ritratto d’autore della vita di una magnetica e sfuggente giovane donna, è riuscito ad allargare ancora il proprio pubblico (ingaggiando anche tanti under 35; il 42% del totale) arrivando a un box office di 7,5 milioni di euro; il miglior incasso in assoluto per il regista premio Oscar. Chiude il podio un nome che è ormai una garanzia di un cinema di qualità popolare: Riccardo Milani, che con la commedia a sfondo sociale Un mondo a parte (Medusa) ha raccolto 7,4 milioni di euro.
Nel resto della Top 10 troviamo: altri due grandi autori-registi che sono riusciti ancora una volta a parlare al grande pubblico come Ferzan Ozpetek e Gabriele Salvatores, rispettivamente con Diamanti (6,5 milioni; Vision) e Napoli New York (4,5 milioni; 01 Distribution); diverse commedie, da quelle di Siani in coppia con Pieraccioni (Io e te dobbiamo parlare; 6,5 milioni; 01 Distribution) o solista (Succede anche alle migliori famiglie; 5,8 milioni; 01 Distribution) al ritorno, dopo oltre 10 anni, de I soliti idioti 3 (3,9 milioni; Medusa); la coda di C’è ancora domani (Vision) che, nel solo 2024, ha raccolti altri 3,9 milioni; il biopic Berlinguer – La grande ambizione (3,7 milioni; Lucky Red) con Elio Germano nei panni del leader del Partito Comunista Italiano.
A margine della Top 10, è doveroso aggiungere anche il piccolo-grande successo di critica e pubblico di un film – come si dice in gergo – “non facile” quale Vermiglio (Lucky Red) che è riuscito a vincere il Gran premio della giuria al Festival di Venezia e a incassare 2,4 milioni di euro (ottimi numeri per un film girato in dialetto e senza nomi popolari nel cast).

TROPPI FILM. MA SOPRATTUTTO TROPPI DOCUMENTARI

Come accennato già diverse volte, una delle principali criticità del cinema italiano è che escono troppi titoli. Nel 2024 sono stati distribuiti in sala 465 film made in Italy, ben 73 in più rispetto all’anno precedente, e ben 150 in più rispetto al pre-Covid. È una media di 8 nuovi film italiani a settimana. Impossibile, per il nostro mercato – per le sue risorse economiche in termini di marketing e promozione, per il suo parco sale, per le dimensioni della sua domanda – assorbire questi numeri. Come evidente, tante uscite sono di fatto invisibili: titoli che escono in un numero minimo di sale e con pochissimi giorni di programmazione.
Le criticità su questo fronte si sono acuite negli ultimi anni. Guardando il grafico sotto, si può vedere nettamente come siano più che raddoppiate le uscite “minori” (quelle in meno di 50 cinema, cresciute da una media di 66 a 149, ben +125%) e soprattutto le uscite di documentari, praticamente triplicate (da 61 a 186; +204%).
Nel 2024, ben il 40% dei film italiani approdati in sala era un documentario. Nulla da rivendicare a questo genere che ha un suo pubblico, un suo linguaggio, è un’ottima palestra per i nuovi talenti e in diversi casi riserva delle belle sorprese sia artistiche sia al box office – pensiamo a Il segreto di Liberato, ma anche ai doc-evento sul calcio Sarò con te e Inter. Due stelle sul cuore, o al doc indipendente Food for Profit – ma 186 documentari sono troppi. Una stortura del mercato che deriva a monte dall’obbligo di avere un’uscita theatrical per le (troppe) produzioni no-fiction che hanno ottenuto contributi pubblici.

OBIETTIVO: UN CALENDARIO PIÙ STRATEGICO

Di fronte a un numero così elevato di film, è urgente stabilire in modo più strategico un calendario di uscite più equilibrato. A fronte di mesi particolarmente carichi (dicembre su tutti), le release di film italiani di un certo appeal calano invece drasticamente da giugno (a volte anche maggio se non arrivano titoli forti dal Festival di Cannes) a settembre. In estate, la quota di mercato del nostro cinema sprofonda a percentuali marginali di una sola cifra (nel 2024 è stata del 7,2%). Se ormai i mesi estivi sono diventati anche in Italia “caldi” per il box office sul fronte delle produzioni hollywoodiano, è urgente pianificare delle produzioni nazionali popolari pensate ad hoc per un’uscita in questa stagione. In Spagna lo fanno ormai da diversi anni e, nel 2024, il film spagnolo dal maggiore incasso è stato proprio quello distribuito a luglio: Padre no hay mas que uno 4 (12 milioni di euro). In Italia, c’è invece una “fuga dal calendario delle uscite” da giugno ad agosto per il cinema italiano: tra i big, quest’anno praticamente solo i Me contro Te hanno accettato la sfida di uscire in estate con il loro Operazione spie (2,6 milioni di euro; Warner).
Un’altra tendenza è poi chiara. Nel post-pandemia, oramai, il periodo più forte per le uscite blockbuster hollywoodiane si è spostato nel secondo semestre. Ecco allora che proprio nei primi mesi dell’anno, da gennaio a marzo, non avendo una forte concorrenza di prodotto made in Usa, i film italiani possono avere spazio per crescere.

VERSO TARGET PIÙ DIVERSIFICATI?

Un ultimo aspetto positivo da annoverare per il 2024 lo si deduce confrontando le Movie Map di CinExpert sotto dove sono posizionati i 25 film di maggiore incasso del 2023 e del 2024 a seconda dell’età e del sesso degli spettatori. L’aspetto positivo è questo: il cinema italiano si sta preoccupando di più di produrre film pensati per un pubblico giovane. Se nel 2023, gli unici titoli di successo in questo senso erano stati i due episodi della saga dei Me contro Te, nel 2024 i film ad occupare i quadranti in questione sulla sinistra sono 5. E tra questi c’è il migliore incasso dell’anno: Il ragazzo dai pantaloni rosa. Come ci dicono i dati CinExpert, nel dopo pandemia sono stati gli under 25 a tornare con più convinzione in sala, e nel 2024 il contributo dei giovani è stato di gran peso sul box office nel suo complesso (film internazionali+film italiani): il numero di ingressi per questo segmento di pubblico (3-24 anni) è stato del 42,6% del totale. Sempre più, dunque, bisogna offrire ai nostri giovani film che li portino a scegliere anche il cinema italiano, oltre a quello hollywoodiano.

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