“La Rai in questi ultimi tempi sta facendo poco per il cinema italiano. Ricordo una serie di grandi film prodotti negli anni ’70 come ‘Padre Padrone’ e ‘L’albero degli zoccoli’: a quell’epoca tutto il miglior cinema era prodotto dalla Rai”. Questo il giudizio espresso dal regista Pupi Avati durante il meeting di Rimini nei confronti della Tv pubblica. “Avati ha la memoria corta” ha replicato Giancarlo Leone, amministratore delegato di Rai Cinema. “Rai Cinema – ha coprodotto recentemente, tra l’altro, un film da lui diretto – ‘I cavalieri che fecero l’impresa’ e, più in generale, investe oltre 100 miliardi l’anno nella produzione e nell’acquisto di cinema italiano ed europeo. Uno sforzo senza precedenti. Nell’ultimo anno, in particolare, questi investimenti hanno portato a Rai Cinema significativi riconoscimenti, tra cui mi preme ricordare otto David di Donatello, cinque globi d’oro, cinque nastri d’argento, una Palma d’oro a Cannes, un Pardo d’oro a Locarno e tre film in concorso alla Mostra del cinema di Venezia. Chedo, dunque, a Pupi Avati – conclude Leone – di ricredersi su quel che ha detto”.
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