Si complica la situazione dei conti di Cinecittà. Al termine dell’assemblea dei soci, tenutasi oggi 13 dicembre 2024, il Ministero della Cultura in qualità di soggetto esercitante i diritti dell’azionista Ministero dell’Economia e delle Finanze rende noto di aver preso atto dell’effettiva condizione economico patrimoniale della società.
Diversamente da quanto rappresentato dalla precedente governance guidata dall’allora amministratore delegato Nicola Maccanico, si legge nel comunicato riportato sul sito del MiC, i bilanci della società al 31 dicembre 2022 e 31 dicembre 2023 risultano soggetti a rilevanti rettifiche e devono ritenersi non corretti. Gli studios romani avevano riportato utili pari a 1,3 milioni di euro per il 2023, ma stando a quanto emerso dalla due diligence di Price Waterhouse Cooper le rettifiche ammontano ad un totale di 8 milioni di euro e riguardano sia l’esercizio dell’anno passato che quello del 2022.
Il bilancio al 31 dicembre 2023, in particolare, registra una perdita di 6,7 milioni di euro, con una conseguente variazione dei saldi di apertura del patrimonio netto di Cinecittà al 1 gennaio 2024, ridotto quindi a 15 milioni di euro circa dagli originari 22 milioni. Il MiC sottolinea che il contesto è «totalmente difforme da quanto precedentemente comunicato da Cinecittà SpA al Ministero della Cultura» e che inoltre ha preso atto che «già al 30 giugno 2024 Cinecittà SpA aveva maturato ulteriori perdite per 13,5 milioni di euro».
Tenuto conto delle perdite degli anni 2022 e 2023 e di quelle maturate nei primi sei mesi del 2024, Cinecittà aveva dunque perso più di un terzo del capitale sociale e il MiC lamenta che nessuna comunicazione o convocazione di assemblea è mai stata avviata in tal senso dall’allora Amministratore delegato – Nicola Maccanico, che tuttavia ha addossato le colpe dei buchi ai ritardi del tax credit. Il MiC ha quindi chiesto al CdA di svolgere ulteriori approfondimenti per verificare eventuali danni addebitabili alla responsabilità degli amministratori.
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