Apple, i blockbuster valgono la spesa?

Film dal grande budget come Killers of the Flower Moon, Napoleon e Argylle sono finiti al centro di un nuovo report sulle produzioni (e i risultati) del marchio

Sono ormai passati alcuni anni da quando Apple è entrata nel mondo del cinema e della televisione. In poco tempo è riuscita a conquistare già diversi riconoscimenti, compreso l’Oscar come Miglior Film sfuggito finora alla concorrente Netflix. Ce l’ha fatta con un film a suo modo piccolo come CODA, ma da allora i cordoni della borsa si sono notevolmente allargati e solo nell’ultimo anno sono usciti nelle sale e in streaming tre film che per budget sono definibili come blockbuster.

Parliamo di Killers of the Flower Moon, Napoleon e Argylle, finiti al centro di un’analisi di Variety sulle produzioni e i risultati Apple di quest’anno. La domanda di fondo è semplice: all’azienda di Cupertino conviene spendere così tanto per fare questi film? Per questa tripletta sono stati investiti 700 milioni di dollari e al netto dei possibili risultati di questo premi Oscar (13 candidature divise tra il film di Martin Scorsese e quello di Ridley Scott) qualche perplessità sulle operazioni rimane.

Prima di arrivare in streaming, i tre film hanno incassato complessivamente 466 milioni di dollari al botteghino, con Napoleon a guidare il gruppo con 221 milioni di incasso, KOTFM subito dietro a 157 milioni e infine Argylle con 88 milioni (un flop del quale si è molto parlato). Il tutto a fronte di budget superiori ai 200 milioni di dollari l’uno. Per Apple però i risultati al botteghino contano fino a un certo punto: lo studio, afferma Variety, sostiene che KOTFM e Napoleon sono stati profittevoli grazie ai risultati ottenuti in streaming su AppleTV+, dove il film di Ridley Scott è arrivato però solo da pochi giorni.

L’uscita in sala però sembra aver prodotto effetti positivi: per gli analisti di NRG, la theatrical release di KOTFM e Napoleon ha prodotto un 58% di awareness score, mentre Argylle ha ottenuto un punteggio pari al 45%. Nonostante questo, anche a Wall Street ci si inizia a domandare se l’investimento da un miliardo di dollari l’anno valga la candela, specie ora che Apple ha iniziato a mostrare qualche segno di rallentamento ed è stata superata da Microsoft in testa alle società per capitalizzazione.

Il problema non è la qualità, ma la quantità di prodotti disponibili su AppleTV+, sostiene Dan Ives di Wedbush Securities: «Non hanno semplicemente abbastanza prodotti. Credo che questo sia stato il braccio di ferro con Apple: hanno raggiunto un’alta qualità e vinto degli Oscar, ma non hanno una libreria in questa corsa agli armamenti dei contenuti». Corsa dalla quale, tuttavia, persino Disney si sta tirando parzialmente fuori preferendo puntare sulla qualità.

Apple ha già detto la sua nel mondo del cinema, vincendo in pochissimo tempo non solo gli Oscar ma anche 46 Emmy Awards. ma forse quella stessa corsa ai contenuti che spinto alcuni colossi dello streaming a spendere in maniera esagerata ora sta rallentando, sostiene un agente citato dalla testata americana.

In cantiere ora l’azienda di Cupertino ha altri colpi grossi: per il film con Brad Pitt ambientato nel mondo della Formula Uno ha speso altri 200 milioni, ma invece per The Lost Bus di Paul Greengrass con Matthew McConaughey ci si aspetta un budget più contenuto. Al centro della questione dovrebbe piuttosto esserci un ripensamento sui meccanismi di distribuzione: per KOTFM, Napoleon e Argylle Apple si è affidata a Paramount, Sony e Universal, mentre di dicembre è la notizia che per il futuro negli Stati Uniti le release dei suoi film verranno curate da Sony. In questo senso, sono da seguire con attenzione le voci che vogliono Apple vicino ad acquistare a stretto giro una grande major del cinema.

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