Andrea Romeo: «Favorire la competizione tra titoli»

Il Ceo & General Manager di I Wonder Pictures presenta i film della società in sala nei prossimi mesi e mette a tema le urgenze del mercato

Di seguito l’intervista ad Andrea Romeo, Ceo & General Manager di I Wonder Pictures, pubblicata sullo Speciale Distribuzione in allegato alla rivista Box Office del 15-30 dicembre (n. 21-22). Per leggere tutto lo Speciale Distribuzione clicca QUI, oppure scarica la versione digitale dall’app di Box Office su Google Play e App Store, o abbonati direttamente alla versione cartacea della rivista.

Quali sono i vostri film di punta in uscita sul grande schermo nel prossimo semestre?

«La configurazione dei label editoriali di I Wonder ha ormai acquisito una forza consolidata dopo il semestre appena trascorso. Ogni listino – I Wonder Pictures, I Wonder Classic, Arthouse, Animation – presenta grandissimi film che arricchiscono la nostra offerta commerciale per il 2023 in maniera trasversale. Capolistino di I Wonder Pictures in arrivo a marzo 2023 è The Whale di Darren Aronofsky. Il film vede il ritorno al cinema di Brendan Fraser, stella action degli anni 2000, che troviamo ora trasfigurato nel corpo e in un ruolo drammatico magistralmente interpretato. Per lui e per il film interminabili minuti di ovazione alla première alla 79ª Mostra del Cinema di Venezia e condivisibili voci di nomination agli Oscar. Un cast d’eccezione in stato di grazia, con le giovanissime star Sadie Sink (Stranger Things) e Ty Simpkins (Avengers: Endgame), Samantha Morton (Animali fantastici e dove trovarli) e Hong Chau, per un film dalle prove attoriali ineccepibili.
Il 2023 di I Wonder Pictures porta con sé un listino con molti titoli che meritano di essere citati. Aprirà il semestre Un vizio di famiglia di Sébastien Marnier, elegantissimo noir al femminile contro il patriarcato, con due interpreti già care ad I Wonder: Doria Tillier (La Belle Époque) e Laure Calamy (Call My Agent) in questo film particolarmente ispirate. Ritroviamo Laure Calamy anche in Angry Annie di Blandine Lenoir. Non a caso arriva dalla Francia questo titolo che senza timore porta in primo piano il quanto mai attuale dibattito sulla libertà di scelta sul difficile terreno dell’aborto. L’acclamato Leone d’oro a Venezia All the Beauty and the Bloodshed di Laura Poitras ci aspetta in sala a marzo con la vita epica dell’artista-attivista internazionale Nan Goldin in un intreccio tra passato e presente. E vedremo poi anche il sorprendente thriller erotico Sanctuary di Zachary Wigon, interpretato da una Margaret Qualley e un Christopher Abbott belli da non sembrar veri.
I Wonder Classic cavalca il semestre riportando sul grande schermo indimenticabili tesori cinematografici. Per citarne solo alcuni: Wittgenstein di Derek Jarman, geniale omaggio del visionario regista inglese alla figura del controverso filosofo austriaco, a trent’anni dalla vittoria del Teddy Award alla Berlinale; La maman et la putain di Jean Eustache, parabola degli anni ‘70, in bilico continuo tra commedia brillante e dramma cupo; Essere e avere di Nicolas Philibert, documentario d’autore e blockbuster per caso, un piccolo capolavoro sull’etica dell’insegnamento.
I Wonder Animation ci aspetta a Natale con il nuovo capitolo della fortunata saga di Ernest & Celestine, alle prese con L’avventura delle 7 note, e Il piccolo Nicolas – Cosa stiamo aspettando per essere felici? da non perdere a Pasqua.
Infine chiudiamo con Arthouse. Sintesi ed evoluzione della nostra passione per il cinema d’essai, ha tanto in programma per il suo pubblico di appassionati. Citiamo solo EO, emozionante favola attraverso l’Europa e l’empatia; Monica, il nuovo film di Andrea Pallaoro, delicata celebrazione del potere del perdono e della riconciliazione; I peggiori di tutti, trionfatore a Cannes di Un Certain Regard 2022, acuto metafilm sul rapporto tra obiettivo della telecamera e corpi oggetto di sguardo, con straordinari, giovanissimi attori non professionisti, che echeggia I 400 colpi di Truffaut».

The Whale

Quali sono le criticità e le urgenze che il mercato è chiamato ad affrontare per riprendersi il prima possibile?

«Il nostro mercato ha necessità di un’onda d’urto che lo riattivi per intero. In quest’ottica sta la nostra scelta di diversificare il prodotto: un listino per ogni pubblico perché ogni pubblico merita il suo listino. Gli appassionati cinefili sono e rimangono la grande risorsa per la sala, ma non si può proporre un cinema solo ed esclusivamente d’essai. Occorre un ragionamento volto alla targetizzazione fatta con criterio, con originalità. La competizione tra titoli, se non ostacolata ma lasciata circolare, anche nella modalità di multiprogrammazione, può essere la chiave per consentire al comparto di trovare un nuovo alveo su cui far defluire l’onda lunga dei film che possano soddisfare le aspettative di chi va in sala, seguendo il proprio gusto e il proprio ingaggio culturale o di entertainment».

Sanctuary

Come riconquistare il rapporto con il pubblico cinematografico?

«Il pubblico non si è definitivamente disaffezionato alla sala e in fondo ha voglia e bisogno come non mai di godere di momenti di visione collettiva. I meccanismi di promozione tradizionali funzionano, ma occorre ragionare sempre di più in termini di buzz. La presenza dei registi, la possibilità di incontrare at-tori e autori attraverso la formula dell’uscita eventizzata, è fondamentale per dare all’esperienza in sala quel valore aggiunto che dobbiamo al pubblico per fargli scegliere una visione non domestica. E le sale devono andare verso il futuro aggiornando le tecnologie e le strutture, perché l’esperienza diventi ancora più polisensoriale, comoda, indimenticabile».

Il piccolo Nicolas – Cosa stiamo aspettando per essere felici?

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