Aldo Lemme: «Un gancio in più per attrarre il pubblico»

Intervista all'Head of Theatrical Distribution di Adler Entertainment che presenta i film in arrivo e riflette su come incentivare ulteriormente l'affluenza in sala sopratutto per il prodotto medio

Di seguito l’intervista ad Aldo Lemme, Country Manager di Adler Entertainment, pubblicata sullo Speciale Distribuzione in allegato a Box Office del 15-30 luglio (n. 9). Per leggere tutto lo Speciale Distribuzione, puoi scaricare i pdf o la versione digitale dall’app di Box Office su Google Play e App Store, o ancora abbonarti direttamente alla versione cartacea della rivista. 

Quali sono i vostri film di punta in uscita sul grande schermo per il II semestre 2023?
«Il 13 luglio siamo usciti con Le mie ragazze di carta di Luca Lucini, che fotografa la fase adolescenziale, critica e meravigliosa, di un ragazzo alle prese con i cambiamenti, gli impulsi e gli slanci dell’età. Il 31 agosto andiamo in sala con Conversazioni con altre donne di Filippo Conz con Valentina Lodovini e Francesco Scianna. Co-prodotto da Adler, remake dell’omonimo film americano del 2005, è il racconto di una notte d’amore ritrovato fra due ex che si rincontrano. Il 25-27 settembre è poi il turno dell’uscita evento Hat on Sugar (co-produzione Adler), bio-doc sull’ultimo tour di Zucchero Fornaciari, arricchito da passaggi molto intimi. Il 7 dicembre, infine, usciamo con Mr. Blake, una commedia con John Malkovich e Fanny Ardant. Tra le anticipazioni del 2024 figurano Kina e Yuk, e Freud’s Last Session. Il primo è una grande produzione (le riprese sono durate tre anni) degli stessi filmmaker di Ailo che segue la storia di due volpi artiche. Il secondo è il racconto dell’ultima seduta di Freud, interpretato da Anthony Hopkins, che dibatte sull’esistenza di Dio».

Come giudica i risultati di Adler nell’ultimo semestre alla luce di un mercato in ripresa?
«Dopo i successi di Maigret e Vasco abbiamo vissuto un semestre in cui abbiamo dato spazio a molte uscite, di film italiani, mirate sul territorio. Il film di Battiston, quello di Emma Marrone, Delta, La terra delle donne… tutti film che hanno performato bene nel loro contesto geografico di riferimento, con molte proiezioni accompagnate dal cast che hanno confermato il bisogno, per il pubblico del cinema italiano, di un gancio in più per andare in sala».

Cosa serve ancora al mercato cinematografico per ritrovare il giusto equilibrio e recuperare il pubblico più restio a tornare in sala? Come prevede chiuderà il 2023?
«Non mi lancio in previsioni e ritengo che non ci sia la ricetta magica. Accolgo i bei segnali che lanciano i risultati dei blockbuster ma non posso non considerare, all’opposto, la fatica che fa il prodotto medio-piccolo rispetto al passato. La sensazione è che il cinema in sala non sia e non sarà più un passatempo, ma una scelta molto più ponderata rispetto a prima della pandemia. Anche i pochi dati disponibili sullo streaming sembrano dirci che se un consumatore di cinema vuole passare un po’ di tempo con un film lo fa sul divano, mentre se sceglie di andare in sala è per un titolo importante, per un evento atteso e imperdibile. E tutto questo sembra confermare che c’è un tipo di prodotto per il divano di casa ed un prodotto per la poltrona della sala, il crossover è sempre più un miraggio».

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