Ancora frastornati da un lungo periodo di anarchia sul fronte window, i grandi studios hollywoodiani sembrano avere individuato in 45-60 giorni il periodo di esclusiva theatrical da adottare per le loro prossime uscite cinematografiche (pur con eccezioni da valutare di volta in volta). Un comune denominatore che vede allineati Universal Pictures, Warner Bros., Walt Disney e Paramount. È ora di dire addio, quindi, alla vecchia finestra di 105 giorni, resa anacronistica da una pandemia che ha accelerato processi già in atto, modificando le abitudini dei consumatori nella fruizione del prodotto filmico. E se da una parte questo segnale ha sconfortato parte dell’industria, dall’altra conforta il dietrofront di Hollywood, ora più cosciente del valore (culturale, ma soprattutto economico) dei cinema e deciso a non rinunciare a una fonte di ricavi essenziale per la valorizzazione e la redditività di un film. L’intero mercato cinematografico italiano si sta chiedendo quale sia la strada migliore per trovare un equilibrio sulle window attuabile per i film italiani quanto per quelli internazionali. È materia di discussione all’interno del settore tra le varie parti, in sede associativa e all’interno del MIC, come traspare anche da diversi interventi riportati all’interno di questo numero di Box Office. Qualcuno auspica una regolamentazione chiara e tempestiva, possibilmente sotto forma di legge, qualcun altro non ritiene abbastanza veloce (e forse troppo rigido) un intervento legislativo, altri auspicano una continua autoregolamentazione tra le parti. Quel che è certo, però, è che sarà difficile trovare una definizione assoluta nel breve termine. Gli stessi studios americani stanno ancora tirando le somme di quanto accaduto nell’ultimo anno e mezzo, caratterizzato da sperimentazioni aggressive, dal lancio delle loro piattaforme on demand, da uscite ibride e da un business cinematografico sopraffatto da una crisi senza precedenti. Ma la window theatrical di 45-60 giorni sarà definitiva? Certamente negli anni a venire il settore audiovisivo sarà più fluido, i ragionamenti a lungo termine potrebbero lasciare spazio a quelli a breve termine, e tutto potrebbe essere rimesso in discussione.
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