Editoriale: riflessioni e necessità per una grande estate

Ecco l'analisi del responsabile di Box Office, Paolo Sinopoli, pubblicata sul numero della rivista Box Office del 30 settembre

I numeri finali del periodo estivo hanno certamente fatto tirare un respiro di sollievo a tutta l’industria, confermando l’estate 2023 come la più proficua di sempre. L’iniziativa ministeriale di Cinema Revolution – abbracciata da tutte le associazioni di categoria – ha espresso il suo massimo potenziale nella campagna marketing nazionale che ha saputo intercettare un vasto pubblico, finalmente a conoscenza dell’ampio ventaglio di titoli in programmazione nei mesi a venire. Meno efficace, purtroppo, la forte scontistica sui biglietti del cinema a 3,5 euro per tutti i titoli italiani ed europei. Non tanto per l’iniziativa in sé (certamente virtuosa), quanto piuttosto per l’assenza di produzioni di largo respiro capaci di attrarre spettatori in sala. Non a caso, infatti, il cinema italiano ed europeo ha inciso per una parte minima, sul box office complessivo. Del resto, se quest’estate è stata un successo lo si deve unicamente ai grandi blockbuster americani. Barbie e Oppenheimer hanno superato ogni aspettativa, attestandosi come teste d’ariete dell’offerta cinematografica di giugno-agosto, seguiti da titoli quali Elemental, Indiana Jones e il quadrante del destino, Mission: Impossibile – Dead Reckoning Parte Uno e Shark 2 – L’abisso.

Ma l’assenza di titoli nazionali è da imputare alla mancanza di volontà dei player italiani? Diciamo che il discorso è complesso e non riconducibile a una sola causa. Sicuramente la principale problematica è convincere produttori e i registi italiani ad uscire d’estate (spesso si oppongono apertamente a questa opzione) in quanto ritengono alta la possibilità di incassare meno rispetto al periodo autunnale/invernale. Un altro aspetto non trascurabile, che incide pesantemente sulla programmazione estiva della nostra cinematografia, è il bisogno di certezze da parte del Ministero della Cultura sul tax credit a sostegno del P&A per le opere cinematografiche di nazionalità italiana. Al momento di andare in stampa, si attende ancora il decreto attuativo di questa misura per l’estate appena trascorsa. E, soprattutto, senza la certezza di un supporto analogo per le prossime estati, difficilmente sarà possibile incentivare produttori e talent a pianificare la lavorazione di film commerciali di medio-alto potenziale in uscita tra giugno e agosto. Anzi, i decreti attuativi per i prossimi anni dovrebbero essere già operativi, perché i film richiedono tempo per essere sviluppati e finalizzati. Anche se, è importante ricordarlo, il Ministero negli ultimi anni ha sostanzialmente mantenuto ciò che ha promesso. Ovviamente questo non significa che la scontistica di 3,5 euro non sia utile, anzi. Ma se non si rivolve la questione a monte, rischiamo facilmente di assistere anche l’anno prossimo a un’estate senza il cinema italiano.

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