Editoriale: Lo scottante tema delle window

L'editoriale del numero del 30 maggio di Box Office

Mai come oggi il panorama delle window è stato così fluido e dai contorni nebulosi. La pandemia ha gettato l’industria cinematografica mondiale in una spirale di incertezza e immobilità, creando le condizioni ideali per sperimentazioni che in tempi “normali” sarebbero state impossibili.

In questi tempi di chiusura forzata dei cinema, i grandi studios hanno dovuto accelerare trasformazioni già profetizzate, testando così nuovi modelli di business: dal lancio delle loro piattaforme streaming, a new release in contemporanea sul grande schermo e in streaming. Addirittura, alcuni hanno siglato accordi con i principali circuiti cinematografici americani (e inglesi) per beneficiare di windows theatrical ridotte. Stiamo parlando di finestre con range variabili tra i 30 e i 45 giorni, a seconda della forza dei film e delle strategie dei singoli studios. E anche se le major continueranno a immettere prodotto sulle piattaforme (perlomeno finché non sarà arginata l’emergenza sanitaria), sembra chiaro l’intento di voler difendere l’esperienza cinematografica attraverso finestre di esclusiva theatrical.

Certamente la sala va tutelata e non può soccombere a uscite in contemporanea al cinema e on demand, o a intervalli troppo compressi. Perché se è vero che la maggior parte dei titoli esaurisce la sua corsa entro le prime tre settimane di programmazione, è altrettanto vero che nella catena del valore è il grande schermo a fare da cassa di risonanza al film.

In questo senso si rende necessaria una autoregolamentazione tra ogni attore della filiera, valida per tutti e senza distinzioni. E questa larga intesa dovrà avvenire a livello internazionale, non potrà essere solo una battaglia dei singoli Paesi. Andrà trovato il giusto equilibrio nell’era post-pandemia, che tenga conto di tutte le trasformazioni in corso. Certo non si potrà tornare alle “vecchie” window e, probabilmente, si dovranno fare i conti con finestre tra i 45 e i 60 giorni. Ma bisogna affrettarsi a discuterne attivamente nei prossimi mesi, così da trovare una quadra il prima possibile su questo tema così scottante.

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