Ha fatto scalpore in tutto il mondo l’accordo tra Netflix e i circuiti americani AMC, Regal e Cinemark che prevede la distribuzione del film Netflix Original Knives Out 2 (sequel di Cena con delitto, ancora una volta interpretato da Daniel Craig) in 600 cinema selezionati in Nord America dal 23 al 29 novembre, per poi approdare sulla piattaforma il 23 dicembre. Per la prima volta, quindi, Netflix muove i primi passi in un terreno nuovo e avvia una sperimentazione su un numero ampio (ma allo stesso tempo limitato) di schermi per valutare le conseguenze di questo tipo di operazione. Da una parte, infatti, un’uscita simile in sala mira ad accrescere il valore di un titolo Netflix Original, svolge un ruolo di brand awareness e, se questo e altri test porteranno a un risultato positivo, Netflix potrebbe anche decidere di cambiare il proprio modello di business
portando nei cinema di tutto il mondo 5-10 film di valore all’anno. Allo stesso tempo, però, molti spettatori avranno già visto il film sul grande schermo una volta che questo uscirà in piattaforma, e non è detto che questo tipo di eventi porterà a nuovi abbonati. Insomma, è tutto da vedere che tipo di performance registrerà il film in sala e quali conclusioni trarrà la piattaforma fondata da Reed Hastings. Ma è ormai evidente che questo è un primo passo verso l’integrazione tra streaming e cinema – già prevista da molto tempo – dove il primo produce e fornisce nuovo prodotto filmico direttamente per il grande schermo con una finestra (ridotta) che va bene a entrambe le parti. E permettendo operazioni simili a Netflix, nulla impedirebbe ad altre major di seguire la stessa scia, ponendo un problema molto serio sulle window theatrical. Un fenomeno che potrebbe crescere velocemente, specialmente in una fase così delicata per l’esercizio cinematografico e in mesi carenti di blockbuster americani. Del resto, oggi, sia Netflix che Amazon sono ormai studios a tutti gli effetti, così come grandi colossi come Disney, Warner Bros. Discovery, Comcast, Paramount e Lionsgate possiedono le proprie piattaforme streaming verso cui dirottano crescenti investimenti (a discapito del cinema) per garantire un flusso continuo di prodotto fresco e di appeal. Certo Netflix e Amazon dovranno alzare radicalmente l’asticella della qualità produttiva dei propri film se vogliono seriamente iniziare ad affacciarsi sul grande schermo.
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