Sembrava inarrestabile l’avanzata di Dalian Wanda Group in seguito alle recenti acquisizioni dei circuiti cinematografici AMC Theatres, Nordic Cinema Group e Carmike, e dello studio Lionsgate Entertainment. Eppure, i numeri mostrano un altro panorama. Il colosso cinese ha, infatti, archiviato un secondo anno fiscale in perdita, registrando un -10% di ricavi nel 2017. Ma quali sono le ragioni di questa flessione? Secondo The Hollywood Reporter, sicuramente le restrizioni imposte dal governo cinese per limitare gli investimenti all’estero. A questo, si aggiungono anche i debiti verso gli istituti di credito. Un duro colpo deriva anche dal graduale calo delle entrate del segmento immobiliare che, se nel 2011 rappresentava il 90% di tutte le entrate di Wanda, nel 2017 ha rappresentato solo il 49% dei ricavi. Complicazioni che hanno portato il gruppo a vendere 77 hotel di lusso e 13 parchi a tema cinesi per 9,3 miliardi di dollari. Ma la vendita complessiva dei beni di Wanda avvenuta lo scorso anno ammonterebbe a circa 17 miliardi di dollari. E dopo aver ceduto per 81 milioni di dollari un progetto di sviluppo di lusso per Londra, il gruppo potrebbe vendere altri due importanti progetti immobiliari per l’Australia. Wanda ha, inoltre, venduto alcune attività non strategiche e quote di minoranza di società controllate. La miglior performance del gruppo è riconducibile alla divisione legata all’entertainment, nota come Culture Industry Group, che ha rappresentato il 28% delle entrate nel 2017. In particolare, i ricavi della divisione cinematografica hanno toccato i 53,2 miliardi di yuan, con una crescita del 36% rispetto al 2016. L’anno scorso Wanda ha inaugurato altri 199 nuovi cinema (per 1.585 sale) in tutto il mondo, per un totale di 15.932 schermi. Secondo il presidente Wang Jianlin, «abbiamo solo bisogno di vendere metà delle nostre attività estere per estinguere il debito. Un’operazione che dimostra che abbiamo guadagnato denaro tra l’acquisizione e la vendita». E per la fine del 2018 prevede un’inversione di tendenza con una crescita del 9%.
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