Vpf, qualcosa non va tra esercenti e distributori

Non tutto sembra filar liscio tra esercenti e distributori in materia di virtual print fee anche dopo l’approvazione delle nuove linee guida per l’anno in corso. Dopo settimane di trattative, le due parti – le sigle di esercizio Anec e Anem da una parte, distributori Anica dall’altra – avevano trovato l’accordo su alcuni punti: vpf unica a 480 euro; prezzo del costo impianti da ammortizzare passato da 70mila a 65mila euro (inclusi i 5mila euro di oneri finanziari); possibilità per l’esercente – in accordo con il distributore – di non programmare per due settimane un film continuando a ricevere comunque la vpf; retroattività dei nuovi accordi a partire dall’1 marzo. Secondo indiscrezioni raccolte da e-duesse, sembra che dopo aver siglato l’accordo, alcuni distributori siano un po’ restii nell’applicarlo o non siano informati in merito al contenuto delle nuove linee. Gli esercenti – sempre secondo quanto risulta a e-duesse – chiedono che i distributori riconoscano la vpf come costo tecnico da sostenere per la trasformazione digitale e non come aspetto delle trattative commerciali per il noleggio dei film.

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