Nei giorni scorsi due registi si sono espressi a sfavore dell’iniziativa ministeriale Cinema2Day, che da settembre propone ogni secondo mercoledì del mese con prezzo del biglietto ridotto a 2 euro. Carlo Verdone sulle colonne di Repubblica, sezione di Milano, ha dichiarato: «Bisogna smetterla con i mercoledì a 2 euro. Certo, quelle sere c’è il pienone, ma gli altri giorni c’è il deserto». Il regista e attore ha spiegato la sua idea di sala cinematografica: «I cinema devono essere luoghi di aggregazione. Magari con una biblioteca, o una sala incontri, o un ristorante, o tutto questo assieme».
Anche Alessandro D’Alatri si è espresso su questo argomento: «Oggi andare al cinema è diventato troppo costoso. Nove euro è una cifra troppo alta per una famiglia media italiana», ha dichiarato a Il Giornale. Ma secondo il regista di Casomani «dall’altra parte, portare a due euro il biglietto, come proposto dal Governo, significherebbe svilire il progetto culturale che sta alla base del prodotto cinematografico». La proposta di D’Alatri è quella di trovare un prezzo d’ingresso in sala più basso di quello attuale ma uniforme, «un prezzo equo, attorno ai 4-5 euro, e uguale per ogni sera. In questo modo le sale cinematografiche si riempiranno nuovamente».
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