Si inaugura oggi la Mostra cinematografica veneziana. Felice Laudadio (come è possibile leggere sul numero 15/16 di Box Office in distribuzione in questi giorni anche all’interno del festival), ex direttore artistico dell’importante kermesse, da profondo conoscitore della manifestazione, invita a riflettere sulle potenzialità inespresse del festival. Il presidente di Cinecittà Holding individua soprattutto nell’assenza di un ‘market’ del cinema l’occasione mancata del festival veneziano. Egli riuscì a realizzarlo nel ‘98 grazie al sostegno economico di Venezia in quanto convinto che “non è vera la distinzione tra Cannes, come rassegna dei prodotti commerciali, e Venezia festival dei film di qualità; i festival sono identici, come dimostra la guerra per prendersi i migliori”. Inoltre, evidenzia il problema dell’accavallarsi successivo al festival delle uscite di film italiani che provoca la perdita dell’effetto Venezia, riducendo la Mostra a una passerella, senza un reale rapporto col mercato. Laudadio riflette poi sulla necessità di far convergere gli sforzi verso le strutture organizzative: “La Biennale è una macchina priva di una specializzazione verso qualsiasi arte. Il cinema è così specialistico che una Mostra come quella di Venezia deve essere organizzata non solo da chi il cinema lo ‘mangia’ tutti i giorni, ma anche da chi il cinema lo fa”.
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