Nell’affollatissima sala dell’Italian Pavillion dell’Hotel Excelsior di Venezia (segnale di quanto l’argomento sia caldo per il settore) sono state presentate le modifiche che il Ministero della Cultura ha apportato al Tax Credit Internazionale. “Poche modifiche”, in realtà, come hanno voluto subito sottolineare la sottosegretaria di Stato al MiC Lucia Borgonzoni e il Direttore della DG Cinema e audiovisivo Nicola Borrelli. «L’impianto è assolutamente simile a quello degli anni passati».
Borrelli ha dunque prima di tutto elencato le disposizioni confermate per le società che andranno a richiedere il credito di imposta per le produzioni esecutive di film stranieri girati sul territorio italiano:
- l’aliquota è confermata al 40% del costo di produzione della singola opera speso sul territorio italiano
- l’unico caso in cui l’aliquota scende al 30% è per i costi sopra la linea relativi a soggetti non europei (e questa è la prima modifica rispetto al passato, che interessa dunque i costi per i compensi del regista, degli attori principali ecc)
- non sono stati modificati i limiti del credito. È confermato che non è previsto un limite massimo per singola opera ed è confermato che il limite massimo annuo di 20 milioni di euro per ciascuna impresa o gruppo di imprese. Da ricordare, in questo frangente, che il tax credit per le produzioni nazionali non si va a sommare al tax credit internazionale
- le altre disposizioni relative ai costi eleggibili sostenuti sul territorio italiano non sono state modificate
- è confermata la credibilità del credito di imposta
- Rimane fermo il termine di 180 giorni dalla conclusione delle attività entro cui deve essere presentata la richiesta definitiva
Le novità sono invece:
- I costi del personale e delle figure professionali disciplinate da contratti collettivi nazionali di lavoro sono eleggibili, per ciascun prestatore di lavoro, entro l’importo previsto nei contratti collettivi stipulati dalle associazioni datoriali e sindacali maggiormente rappresentative, incrementato fino a un massimo del 20%. Borrelli ha sottolineato che vengono presi in considerazioni i contratti collettivi degli ultimi 5 anni: in questo momento, due qui, questa clausola non può essere applicata alle troupe il cui ultimo contratto collettivo è del 1999
- È stato tolto l’obbligo di effettuare almeno un giorno di riprese/lavorazioni sul territorio italiano (novità attesa da tempo dalle imprese di post-produzione)
- Il beneficio spetta a condizione che il costo eleggibile sia almeno pari a 250mila euro
- È stata inserita la possibilità per la DGCA di derogare, in presenza di determinate condizioni, al divieto per le imprese di produzione esecutiva e di post-produzione di possedere quote di diritti sull’opera audiovisiva. Il produttore esecutivo italiano potrà essere anche distributore.
- È stato inserito l’obbligo di versamento per le spese di istruttoria
Da evidenziare le novità sull’uso dell’Intelligenza Artificiale:
• È prevista la non eleggibilità dei costi sostenuti sul territorio nazionale relativi all’utilizzo dell’AI, fatto salvo l’utilizzo dell’intelligenza artificiale riconducibile agli effetti speciali relativi alla voce “attori principali” (la disposizione riguarda solo il produttore esecutivo italiano).
• è stato inserito l’obbligo di comunicare le fasi di lavorazione dell’opera realizzate sul territorio nazionale per le quali è stata utilizzata l’Intelligenza Artificiale, oltre all’obbligo di prevedere nei contratti tra le imprese di produzione esecutiva o le imprese di post-produzione italiane con gli autori, interpreti ed esecutori dell’opera specifiche clausole che consentano di non assentire allo sfruttamento della propria opera/immagine/prestazione professionale da parte di sistema di intelligenza artificiale. Dunque, come spiegato da Borrelli, non è riconosciuto il credito per esempio sulla scrittura di sceneggiature, ma è riconosciuto sugli effetti speciali. Non sono riconosciuti i costi dell’intelligenza artificiale dedicata alla scrittura per esempio.
Altre modifiche mirano a tutelare la sicurezza sui luoghi di lavoro in tema di molestie:
• I soggetti richiedenti devono operare nel rispetto del protocollo sulle norme contro le molestie e le violenze nei luoghi di lavoro, nel settore cine-audiovisivo, sottoscritto tra le organizzazioni datoriali e sindacali maggiormente rappresentative
Un altro piano strategico molto importante e che ha suscitato l’apprezzamento della platea è l’intenzione di superare la “modalità a finestre” per fare le richieste di tax credit internazionale
Vista la forte concorrenza di altri territori europei nell’attrarre produzioni straniere, Borgonzoni e Borrelli hanno annunciato il piano di una comunicazione di queste modifiche sulle principali testate trade internazionali per parlare e rassicurare le produzioni stranierie.
L’iter del decreto tax credit internazionale è quasi concluso. Il testo approvato dal MiC ha avuto l’ok dal Ministero dell’Economia e ora, a giorni, dovrebbe arrivare anche il parare favorevole – che è di fatto una formalità – del ministero del Made in Italy.
Lucia Borgonzoni, Sottosegretario alla Cultura, ha dichiarato: “Una misura che rafforza l’immagine dell’Italia quale Paese capace di attrarre investitori esteri. Oltre che sull’alta professionalità delle nostre maestranze e sulla straordinaria bellezza delle location che offrono i nostri territori, le imprese internazionali ora potranno contare anche su questo nuovo strumento per venire ad investire in Italia”.
Nicola Borrelli, Direttore Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del MiC, ha affermato: “L’impianto complessivo della misura – che ha funzionato molto bene negli anni passati attraendo ingenti investimenti esteri – resta inalterato. Abbiamo voluto introdurre alcune importanti novità che riguardano in particolare i costi relativi all’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale e le disposizioni annesse in materia di trasparenza, ma anche il rispetto delle norme nell’ambito dei contratti collettivi tra associazioni e sindacati e quello delle regole contro le molestie nei luoghi di lavoro”.
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