Lo scorso maggio, il MiC aveva indetto un bando per “la selezione per l’individuazione di un operatore economico destinatario per la realizzazione di uno studio qualitativo e quantitativo sul pubblico cinematografico italiano“. Uno studio che, come si legge nel bando dovrà essere “supporto alle politiche pubbliche del settore cinematografico e audiovisivo”. Quel bando era stato poi vinto dalla società SWG, che ora ne presenta i risultati nella cornice dell’Italian Pavilion durante il Festival di Venezia.
A introdurre l’incontro, sottolineando l’importanza dei dati raccolti su cui lavorare insieme, tutta la filiera, in un clima propositivo e di rilancio, sono stati Nicola Borrelli (Direttore generale Cinema e audiovisivo MiC) e Lucia Borgonzoni (Sottosegretario di Stato MiC) che hanno poi passato la parola a Giulio Vidotto Fonda (Research Director SWG S.p.A.) per entrare nel dettaglio della ricerca.
Il report intitolato “Gli italiani e il cinema. La fruizione di film dentro e fuori le sale” può essere anche scaricato QUI.
Di seguito i principali elementi evidenziati:
• Gli italiani lamentano il poco tempo libero, ma sono grandi fruitori di audiovisivi e film.
Come dato di contesto iniziale emerge come 4 italiani su 10 riportino una carenza di tempo libero: quota che diviene maggioritaria tra i 30 e i 60 anni d’età.
• Rispetto alla tipologia dei possibili contenuti audiovisivi a disposizione la categoria “film e documentari” mantiene il suo primato con due terzi dei cittadini fruitori regolari o intesivi.
• Vedono più film americani gli adolescenti delle grandi città, mentre il cinema italiano attira maggiormente senior e anziani meno istruiti.
• Sul podio dei generi preferiti si confermano in primis la commedia sentimentale (che sfonda in particolare tra le donne e gli anziani), seguita a distanza dai film comici e di azione.
• Il canale privilegiato per la visione di film in Italia oggi rimane la tv in chiaro, con un 56% di fruitori regolari o intensivi. Al secondo posto le piattaforme OTT (come Netflix, Prime ecc.) con il 40%, seguite a distanza da Youtube (22%)
• 2019-2022: una drastica riduzione della platea e della frequenza in sala
• Con riferimento al 2019, a conferma della tendenza negli anni della pandemia, il primo semestre del 2022 registra una marcata flessione tanto nell’ampiezza della platea cinematografica (ridotta del 35%)
• 21% di italiani che con la pandemia ha smesso di andare in sala e un 10% che ha ridotto la propria frequenza di fruizione.
• Nel 2022 oltre il 60% della popolazione non si è mai recata mai al cinema
• Contagi e restrizioni tengono ancora lontani gli spettatori, ma la voglia di tornare in sala è forte.
• Il 51 % in più rispetto al primo trimestre 2022, degli italiani intervistati vorrebbe recarsi al cinema più spesso.
• Le attese: cosa si richiede alle sale per tornare in presenza? Un’offerta di film più interessanti, igiene, sconti, comfort e innovazione
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