Venezia 79, Bill Kramer: “il futuro è il cinema internazionale”

Il Ceo dell’Academy of Motion Pictures Arts and Sciences è stato accolto al Festival di Venezia da Nicola Maccanico, Alberto Barbera, Roberto Cicutto, Chiara Sbarigia e Michele Centemero

Per la prima volta l’Academy of Motion Pictures Arts and Sciences ha presenziato oggi ufficialmente alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, in occasione del 90° anniversario della manifestazione. La Biennale, Cinecittà e Mastercard hanno accolto il nuovo Ceo dell’Academy, Bill Kramer, per festeggiare il grande cinema internazionale al panel dal titolo “I valori del cinema nella società globale”. Dopo i saluti inziali di Roberto Cicutto (presidente della Biennale), Chiara Sbarigia (presidente di Cinecittà) e Michele Centemero (Country Manager Italy di Mastercard), sono interventi Bill Kramer, Nicola Maccanico (amministratore delegato di Cinecittà) e Alberto Barbera (direttore artistico del Festival di Venezia).

Bill Kramer, Ceo dell’Academy, ha dichiarato: «Oggi l’Academy of Motion Pictures Arts and Sciences conta 10.000 membri, di cui circa il 25% è composto da membri internazionali. Il nostro futuro è il cinema internazionale, che ritengo importante tanto quanto il cinema americano. Anzi, il mio obiettivo è quello di educare e incoraggiare gli internazionali a proporre i propri film anche in altre categorie oltre a quella del miglior film internazionale. Basti pensare a Worst Person in the World e Drive My Car nelle edizioni passate degli Oscar. Inoltre, la vittoria di Parasite ha letteralmente cambiato la percezione degli Oscar per gli autori internazionali». E continua: «Quando l’Academy è stata fondata nel 1927 era più focalizzata su Hollywood e sulla sua industria, mentre nel tempo si è evoluta in un’organizzazione molto più internazionale. Il Festival di Venezia è incredibilmente importante per la stagione dei premi e continueremo a incrementare la nostra presenza alla manifestazione».

Gli ha fatto eco Alberto Barbera, direttore artistico del Festival di Venezia, che ha sottolineato come il rapporto tra il Festival di Venezia e l’Academy sia cresciuto moltissimo negli scorsi nove anni dopo qualche anno di mancanza di interesse da parte di entrambi. «Venezia ha bisogno dell’Academy, ma anche l’Academy ha bisogno del nostro festival. Quando vidi Gravity nel 2013 decisi di offrire a Warner la possibilità di aprire il Festival di Venezia ed ebbi la sensazione che lo studio non si rendesse conto della grande potenzialità di quel film. Forse l’apertura a Venezia ha contribuito a posizionare al meglio quel film che poi ha vinto anche l’Oscar. Finora abbiamo lavorato con l’Academy in perfetta sintonia e potremo immaginare anche una migliore collaborazione in quanto condividiamo l’interesse a celebrare il cinema, a valorizzare i talenti più meritevoli, a proporre il cinema al grande pubblico e a riaccendere i desideri del cinema, soprattutto in sala».

Per l’amministratore delegato di Cinecittà, Nicola Maccanico, «Cinecittà sta facendo un grande lavoro per la promozione del cinema internazionale e collabora direttamente con l’Academy Museum di Los Angeles. E proprio questa partnership con l’Academy è fondamentale per tutte le opportunità che crea, materiali e immateriali. Condividiamo valori come la diversity, l’inclusion e l’ecosostenibilità. Inoltre, un altro elemento importante per l’industria cinematografica italiana è che l’Academy riesce a fare una sintesit tra la percezione alta del cinema ma senza dimenticare l’incontro con il pubblico. In questo senso credo che Cinecittà possa fare un lavoro ancora più strutturale, come dimostrano i nostri teatri di posa pieni. Inoltre, l’80% delle nostre produzioni sono internazionali. Per questo dobbiamo spingere la nostra industria, attraverso i grandi talent, ad abbracciare progetti globali».

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