Usai (Colorado): alti costi e bassi investimenti

Ci sono alcuni trend preoccupanti sul mercato: tra questi, la crisi del cinema d’autore, la pirateria, gli investimenti delle tv e il problema dei costi di produzione. È l’allarme lanciato ieri da Alessandro Usai, amministratore delegato di Colorado Film (attualmente in testa al box office con ‘La peggior settimana della mia vita’) al convegno “Cinema ed economia”, organizzato dall’Associazione Economia della Cultura in collaborazione con BNL. Nella sua relazione Usai ha elencato alcuni problemi che affliggono il mercato: “Il cinema d’autore sta vivendo un momento difficile perché è un prodotto che ha bisogno di sostegni e le fonti che l’hanno sostenuto in passato – soprattutto il Ministero dei Beni Culturali e le tv (specie la Rai) – sono entrambe in contrazione. La pirateria ha causato il crollo dell’home video, i cui danni sono stati limitati dalla crescita della sala; e lo sfruttamento legale su Internet per i produttori non è ancora credibile per compensare i danni della pirateria”. Per quanto riguarda le televisioni, “Rai e Mediaset vengono attaccate spesso in convegni di questo tipo, ma investono molto su film e serie tv; speriamo che anche la pay tv investa di più sul prodotto italiano, una serie all’anno non basta…”. Infine, per Usai c’è un serio problema di costi per realizzare i film: «Alcuni non sono comprimibili. Il costo del lavoro più di tanto, giustamente, non può scendere; e se si vuole essere competitivi rispetto al cinema americano i valori di produzione non possono ridursi più di tanto. Ma per essere sostenibili occorrono volumi e ricavi in proporzione, cosa che con la frammentazione degli ascolti (digitale terrestre, pay ecc) sarà sempre più difficile: non credo alla favola dell’user generator content, quelli di cui si parla in genere sono casi isolati. Ma i settori si fanno sulla norma, ovvero sui grandi numeri. Sono le star a portare gente al cinema: ci sono 4-5 nomi che vengono continuamente richiesti e costano tanto”.