Unic, urgono altri fondi per i cinema europei

Dalla Francia alla Germania, passando per l’Italia e l’Inghilterra, nella gran parte dei Paese europei i cinema sono stati obbligati a chiudere o comunque a ridurre gli orari delle proiezioni per cercare di contenere la seconda ondata della pandemia da Covid-19. La situazione già critica degli esercenti del Vecchio Continente ha dunque subito un ulteriore colpo. Da questa situazione problematica parte il nuovo appello di Unic – International Union of Cinemas ai Governi nazionali, alla Commissione europea e al Parlamento europeo per avere un ulteriore sostegno finanziario.

Come si legge nel comunicato stampa ufficiale, «questo è innegabilmente il periodo più impegnativo affrontato dai cinema europei nella loro lunga storia. La pandemia da Coronavirus ha inferto al settore un colpo finanziario devastante, da cui il settore impiegherà indubbiamente molto tempo per riprendersi. La mancanza di release di blockbuster negli ultimi mesi e l’obbligo di adeguarsi alle direttive dei vari Governi – molto spesso comunicate con breve preavviso – hanno provocato enormi incertezze e il rischio di causare danni irreparabili. Dire che l’industria deve affrontare una sfida di sopravvivenzae non è un’esagerazione».

Come sottolinea Unic, le sale, anche in questa situazione delicata, sono riuscite a essere dei luoghi sicuri. «Tutte le prove indicano che i cinema sono uno degli spazi al chiuso più sicuri in termini di infezioni da Covid-19. Non un singolo focolaio in tutto il mondo è stato rintracciato in un cinema, multiplex o in un luogo di proiezione pubblica».

Ma per continuare la propria attività anche quando la situazione sanitaria sarà migliorata, i cinema europei hanno disperatamente bisogno di ulteriori aiuti: «oggi chiediamo ai Governi di tutta Europa di riconoscere il valore sociale, culturale ed economico unico dell’industria cinematografica europea e di fornire il sostegno finanziario di cui ha disperatamente bisogno per sopravvivere a questo periodo senza precedenti. Deve essere messo a disposizione un urgente sostegno finanziario per l’industria e, guardando al futuro, i cinema devono essere inclusi nei piani di ripresa nazionali, sia come parte del programma “Next Generation UE” che insieme a esso. I criteri per gli aiuti dovrebbero tenere conto di fattori quali i numerosi posti di lavoro creati dai cinema, sia direttamente che indirettamente, nonché il loro enorme impatto sulla catena di approvvigionamento e l’indotto sulle imprese locali. Qualora non venisse fornito un sostegno adeguato e tempestivo, le potenziali conseguenze culturali e sociali sarebbero a dir poco catastrofiche. Per decenni, i cinema hanno contribuito in modo significativo al PIL di ogni territorio e pagato miliardi di tasse. Solo nel 2019, il botteghino del cinema europeo ha raggiunto gli 8,8 miliardi di euro. I cinema danno lavoro a decine di migliaia di persone in tutta Europa».

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