Più positivo invece il tema dell’afflusso di pubblico giovane nelle sale. Secondo i dati di Comscore, circa il 44% del pubblico di Bridget Jones: Mad About The Boy era composto da persone sotto i 25 anni, molti dei quali non erano nemmeno nati quando uscì il primo film della saga nel 2001. Questo dato dimostra che i giovani continuano a frequentare il cinema, con un interesse in particolare per i film che propongono storie di forte impatto emotivo. Allo stesso modo, Nosferatu, un film horror, ha visto una buona affluenza di pubblico giovane, con il 47% degli spettatori nel weekend di apertura sotto i 25 anni. Questi risultati indicano che il cinema ha ancora un forte appeal per le nuove generazioni, a patto che vengano offerte esperienze cinematografiche che rispondano ai loro gusti.
Nel 2025, una serie di film di grande successo ha dimostrato una crescente diversità nelle preferenze del pubblico. Tra i titoli che hanno contribuito significativamente agli incassi, troviamo Bridget Jones: Mad About The Boy, Nosferatu, ma anche film come Mufasa: The Lion King di Disney e Sonic The Hedgehog 3 di Paramount. Questi risultati evidenziano come ci sia una crescente varietà di film che raggiungono diversi segmenti di pubblico, segnalando una tendenza positiva verso la diversificazione delle offerte cinematografiche.
Preoccupa invece il fenomeno del “bunching”, ovvero la concentrazione di uscite di grandi film in un periodo ristretto, con pochi altri titoli da proporre nel resto dell’anno. Questo crea difficoltà per gli esercenti, soprattutto per quelli che gestiscono sale con pochi schermi. Se troppo molti film di grande richiamo vengono rilasciati in breve tempo, le sale si trovano costrette a scegliere tra questi titoli, con il rischio di non riuscire a sfruttare al meglio l’offerta cinematografica disponibile. La gestione della distribuzione e la pianificazione delle uscite sembrano necessitare di maggiore attenzione per evitare periodi di saturazione che lasciano ampi vuoti nel resto dell’anno.
Un altro punto saliente è stato l’impiego crescente di intelligenza artificiale (AI) e analisi dei dati per ottimizzare la programmazione e la distribuzione dei film nelle sale. Un esempio è stato il caso di Moneyball, che ha ispirato alcune catene cinematografiche a utilizzare l’analisi dei dati per prendere decisioni più informate sulla programmazione. Sebbene l’AI possa supportare le decisioni, i professionisti del settore sottolineano che il fattore umano rimane fondamentale, in quanto è necessario l’intervento di esperti per prevedere il successo di un film e selezionare i titoli giusti da proiettare.
Infine, la conferenza della UK Cinema Association ha evidenziato anche un altro problema significativo per le sale cinematografiche più piccole: la difficoltà di mantenere una varietà di film in programmazione, dato che le grandi uscite occupano la maggior parte degli schermi disponibili. Alcuni esercenti hanno sottolineato la necessità di maggiore flessibilità nella programmazione, per riuscire a offrire un numero maggiore di film, inclusi quelli che potrebbero non avere una distribuzione di massa, ma che attirano un pubblico di nicchia. Questo approccio diversificato potrebbe aiutare a mantenere il cinema come un’esperienza culturale variegata e accessibile a tutti.
In conclusione, l’evento della UKCA ha messo in luce sia le opportunità che le difficoltà che l’industria cinematografica deve affrontare nel 2025. Nonostante alcune tendenze positive, come l’afflusso del pubblico giovane e la diversificazione dei titoli di successo, ci sono ancora sfide legate alla programmazione e alla gestione dei film nelle sale. L’industria dovrà continuare a evolversi, rispondendo alle esigenze di un pubblico sempre più variegato e alle nuove dinamiche tecnologiche che stanno cambiando il panorama del cinema.
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