Riccardo Tozzi, presidente dei produttori Anica, auspica che si sblocchino «con urgenza i set che richiedono l’uso delle armi sceniche sparanti a salve». In un comunicato ufficiale Tozzi afferma che «l’Anica e i produttori italiani assistono, con profonda preoccupazione, alla condizione di pericoloso stallo che si è determinata nell’ambito della vertenza “armi per uso scenico”, ulteriormente aggravatasi, in queste ultime ore, a causa del fallimento dell’iniziativa assunta dall’Associazione di categoria, Aiat -Sfx, nei confronti della Questura di Roma, finalizzata a proporre una via d’uscita il cui positivo esito avrebbe sbloccato le attività produttive che richiedono l’uso delle armi sceniche sparanti a salve». Da oltre un mese e mezzo – ricorda l’Anica – i set interessati dalla vertenza sono bloccati così come in stand by sono i numerosi prodotti cineaudiovisivi in programmazione ponendo a serio rischio attività imprenditoriali e condizione occupazionale e determinando uno stato di sofferenza del settore non ulteriormente sostenibile. Per questo motivo, l’Anica e i produttori, pur apprezzando le valide iniziative poste in essere dal Viminale «sollecitano, con forza, un risolutivo e definitivo intervento in grado di porre fine alla paralisi che ha investito oltre il sessanta per cento dell’attività di produzione».
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