Tim Richards (Vue International): «Ecco la luce dopo l’apocalisse»

In un'intervista a The Guardian, il fondatore della catena d'esercizio inglese festeggia il 20° anniversario della società sottolineando la positiva del 2023 ma anche ricordando le ingenti perdite degli ultimi anni

Come noto, questi ultimi non sono stati anni facili per Vue International. Dopo le forti perdite accusate duranti gli anni del Covid, a luglio 2022, la catena cinematografica inglese aveva annunciato l’accordo per una ricapitalizzazione da oltre 1 miliardo di sterline: processo che è concluso a inizio 2023 dando alla società 75 milioni di sterline (92 milioni di dollari) di liquidità aggiuntiva. Una boccata d’ossigeno vitale per l’azienda che, anche grazie alla ripresa generale del settore theatrical e del box office consolidata a inizio anno, sta ora tornando a vedere la luce.

Così, come scrive The Guardian, “Tim Richards sta ora festeggiando un traguardo che temeva di non vedere: il 20° anniversario della creazione di Vue International“. In un’intervista dai toni estremamente aperti e sinceri al giornale britannico, il fondatore di Vue ha raccontato dell’apocalisse – parole sue – che la sua società ha dovuto affrontare. «Quando vedi il tuo bambino, il tuo primogenito, passare attraverso una situazione come questa è davvero molto dura» ha detto Richards. «È stato un periodo apocalittico. Durante il Covid, il mio obiettivo è stato quello di salvare l’azienda e posti di lavoro. Personalmente ho perso un sacco di soldi. Dovevamo salvare tutti coloro che avevano contribuito a costruire l’azienda: abbiamo 5.000 dipendenti qui in UK e 9.500 in Europa, e nessuno è stato licenziato, quindi credo che ci siamo riusciti. Abbiamo un bilancio ripulito, abbiamo nuovi fondi e non abbiamo abbandonato nessuna location».

Come sottolinea The Guardian, il mercato UK sta registrando ancora un 20% di uscite in meno rispetto al periodo pre-pandemia e gli analisti Omdia prevedono che il box office britannico sarà inferiore di circa 200 milioni di sterline rispetto ai livelli record del 2019, ma l’anno prossimo si prevede che si torni quasi alla normalità.

Richards ha sottolinea il «quasi completo cambiamento di rotta del mercato rispetto alle uscite direct to streaming o day&date della pandemia, con persino gli streamer Apple e Amazon che impegnano budget annuali di 1 miliardo di dollari per la produzione di film da distribuire sul grande schermo. Questa è la prova che il cinema è tornato. Il Covid, alla fine, ha dimostrato che il modello cinematografico non è danneggiato. Il pubblico c’è. Non ci ha mai abbandonato».

Ricordiamo che Vue è la la terza più grande catena del Regno Unito, e gestisce quasi 2000 schermi in nove mercati europei, tra cui Germania, Italia (dove opera col marchio The Space) e Polonia. Nel Regno Unito, Vue è la terza maggiore catena dietro a Cineworld e Odeon per numero di sale. 

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