Terremoto Anica: quattro produttori lasciano l’associazione [Update: smentita]

Un'azione congiunta in segno di protesta per le dichiarazioni del presidente produttori Benedetto Habib
[UPDATE]: La notizia è stata smentita

Era il 19 maggio quando il presidente dell’unione produttori Anica, Benedetto Habib, aveva manifestato il suo disappunto in un’intervista a La Repubblica per le troppe case di produzione italiane che hanno venduto quote di maggioranza a società estere di grandi dimensioni. Dichiarazioni che – secondo quanto risulta a Prima Comunicazione [che ha poi rimosso la notizia dal sito, ndr] – non sembrano essere state digerite da quattro case di produzione associate all’Anica che hanno deciso così di abbandonare l’associazione in segno di protesta. Stiamo parlando di Cattleya di Riccardo Tozzi (a maggioranza della britannica ITV Studios), Wildside di Mario Gianani (a maggioranza di Fremantle), Groenlandia di Matteo Rovere (a maggioranza di Banijay) e Picomedia di Roberto Sessa (a maggioranza di Asacha Media Group). I quattro produttori hanno compiuto così un gesto forte, tanto da far pensare che il rapporto con la presidenza dell’unione produttori Anica fosse già da tempo ai ferri corti.

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