Conto alla rovescia per la pubblicazione ufficiale della nuova legge sul tax credit per il cinema e l’audiovisivo. Dopo il decreto interministeriale firmato in data 10 luglio, mancano infatti solo pochi step prima dell’apertura delle domande.
Stando a quanto riportato dal Sole 24 Ore, la speranza è quella di poter aprire la finestra di presentazione delle richieste già a metà settembre. Per entrare in vigore, però, al nuovo decreto legge sul tax credit servono ancora i decreti direttoriali e il completamento al Ministero dei lavori sulla piattaforma dedicata.
Il testo che vi abbiamo riportato e che riporta la data del 10 luglio è attualmente in fase di illustrazione alle varie associazioni, ma l’avvio operativo non è molto distante. Rispetto alla bozza dello scorso maggio, sono state confermate le risorse (169 milioni per il decreto di riparto) e le principali novità in merito.
L’obiettivo principale, come più volte ribadito dal MiC, è «l’utilizzo più razionale e funzionale delle risorse pubbliche». Per questo si distinguerà tra opere a mercato e opere beneficiarie di contributi selettivi (qui rientreranno le opere prime e seconde, oltre che quelle di particolare qualità artistica e difficili).
Le domande potranno contare su un contributo per spese istruttorie che andrà da un minimo di 200 a un massimo di 10mila euro. Come anticipato, cambierà anche la percentuale: 70% all’approvazione della richiesta e 30% alla fine. Il sostegno non potrà comunque eccedere il 50% del costo totale dell’opera (limite alzato al 60% per coproduzioni internazionali e fino al 100% per opere in co-produzione con Paesi DAC).
Tra gli obblighi da parte dei beneficiari specificati nel decreto legge sul tax credit, è stata confermata a pena di inammissibilità la norma relativa alla trasparenza di informazione sui dati relativi alla fruizione da parte degli spettatori (ma rispetto alla bozza non si parla più di “dati quantitativi e qualitativi”) delle opere sostenute sia in Italia che nel resto del mondo e secondo le specifiche contenute in un apposito decreto direttoriale.
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