Tiene ancora banco la questione della nuova riforma per l’industria cinematografica e dell’audiovisiva italiana. Oltre ai sospetti di un buco da un miliardo di euro nelle risorse per il tax credit, stando a quanto riportato dal Sole 24 Oggi ora ci sono da registrare gli allarmi fatti partire da Mediaset e Rai.
I due principali broadcaster italiani si sarebbero infatti rivolti al Ministero della Cultura e dell’Economia per sollevare dubbi e preoccupazioni su alcuni punti del decreto correttivo allo studio, che dovrebbe essere pubblicato a breve, prima dell’udienza al Tar di marzo per valutare la legittimità della nuova riforma. Secondo Mediaset e Rai, il testo del MiC penalizzerebbe i broadcaster quali investitori nelle produzioni audiovisive nazionali.
Mediaset in particolare, sottolinea la fonte, ha sin da subito fatto muro contro l’impossibilità di sfruttare il tax credit quale produttrice con le sue società, tra le quali figurano anche realtà indipendenti come Fremantle (parte del gruppo Rtl). Entrambi i broadcaster però sarebbero sul “piede di guerra” per quanto riguarda il bilanciamento dei diritti tra produttori e committenti, soprattutto per due punti: il primo riguarda l’aumento dal 50% al 100% della parte di diritti pay Tv e video on demand che rimarrebbero in mano ai produttori in caso di primario sfruttamento free tv; il decreto ha uniformato i trattamenti temendo forse ricordi da parte di Netflix e altre realtà.
Il secondo punto riguarderebbe invece la finestra di esclusiva, sulla quale però il MiC potrebbe intervenire per livellare il trattamento tra tv e piattaforme. Nella bozza del decreto correttivo, si apprende, i produttori che lavorano con broadcaster manterrebbero l’esclusiva sui diritti VOD, mentre per quelli che lavorano con piattaforme sui diritti free tv ci sarebbe un “holdback” di 18 mesi (tempistiche che nel testo definitivo potrebbe essere estesa anche alle opere con primario sfruttamento free tv). Si attende ora di capire se i Ministeri presteranno ascolto alle preoccupazioni dei due broadcaster e modificheranno la bozza sul tavolo.
Fonte: Sole 24 Ore
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