Tax credit, ecco la bozza del nuovo decreto legge

Il documento da 52 pagine contiene i 35 articoli che, come dichiarato dal sottosegretario Lucia Borgonzoni, proveranno ad aggiustare alcune storture nel sistema italiano
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In attesa di comunicazioni ufficiali, è stata diffusa la bozza dell’atteso decreto legge sul tax credit per il cinema e l’audiovisivo. Potete leggere QUI la bozza di Decreto “Disposizioni applicative in materia di credito di imposta per le imprese di produzione cinematografica e audiovisiva di cui all’articolo 15 della legge 14 novembre 2016, n. 220”, datata 14 maggio 2024.

La bozza è composta da 52 pagine e 35 articoli che puntano a far luce su un intervento complesso che gestirà in totale circa 413 milioni di euro. Alcune delle nuove regole anticipate nelle scorse settimane trovano così conferma nel documento in gestazione tra Ministero della Cultura e Ministero dell’Economia e Finanze.

La novità arriva pochi giorni dopo la pubblicazione ufficiale del decreto di riparto per i 696 milioni di euro del Fondo Cinema e Audiovisivo, la maggior parte dei quali (413 milioni) andranno proprio a finanziare il riformato tax credit. Secondo il sottosegretario Lucia Borgonzoni, il nuovo decreto andrà ad aggiustare alcune storture presenti nel meccanismo italiano, per ridisegnare in positivo il sistema cinema.

Come anticipato nei giorni scorsi, le principali novità riguarderanno la divisione delle opere tra “a mercato” e beneficiarie di “contributi selettivi”. Cambieranno anche le percentuali di assegnazione: non più il 40% all’approvazione della richiesta preventiva e 60% al termine dei lavori, ma 70% subito e 30% dopo. I produttori indipendenti delle opere “a mercato” dovranno poter garantire almeno il 40% del costo da soli o tramite altri fondi per poter accedere al tax credit.

Nel nuovo decreto, a quanto pare, sono contenuti anche articoli che regolamentano o escludono l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per le prestazioni creative e artistiche dei prodotti eleggibili per il credito d’imposta. Un punto che ha tenuto banco soprattutto nelle trattative tra sindacati e produttori di Hollywood e che ora troverà riscontro anche nel sistema italiano.

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