Mentre l’incertezza attorno alle tempistiche e ai dettagli della nuova riforma sul tax credit continua a preoccupare il mondo del cinema (vedi il testo di unione produttori Anica pubblicato oggi su La Repubblica), secondo Il Sole 24 Ore il Ministero della Cultura punterebbe al via del nuovo tax credit entro l’estate 2024. Ma le certezze sono poche e le dichiarazioni poco chiare. Il sottosogretario di Stato al Ministero della Cultura Lucia Borgonzoni ha dichiarato al quotidiano di essere al lavoro con il ministro della cultura Sangiuliano e che oggi è in programma un incontro per «ultimare il riparto dei fondi a disposizione per il tax credit», affermando che «complessivamente per cinema e audiovisivo ci sono poco meno di 700 milioni di euro». Poche parole, quindi, che sembrano allontanare ancora una volta la speranza di chi auspicava una finalizzazione della riforma a breve. «Comunque non siamo rimasti fermi», specifica Borgonzoni. «Una finestra si è chiusa lo scorso 21 gennaio, abbiamo ricevuto 80 domande per produzioni per il 40% del totale a cui aggiungere il tax credit, premialità per chi nelle proprie opere internazionali utilizza registi o attori principali italiani, e premialità per le produzioni che non faranno uso di IA in lavori che potrebbero essere svolti da persone. Puntiamo ad avere anche una linea per i documentari».
Infine, Lucia Borgonzoni si dichiara in disaccordo con il parere dei produttori Anica che martedì 12 marzo hanno espresso i loro timori sulla revisione delle quote di investimento previste dalla riforma del Tusma (Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici): «Aumentano quelle italiane. Onestamente non vedo perché mi dovrei preoccupare della quota europea».
Fonte: Il Sole 24 Ore
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