L’Osservatorio INPS ha pubblicato i dati aggiornati relativi al Fondo Pensione Lavoratori dello Spettacolo (FPLS), fornendo una fotografia dettagliata sull’andamento occupazionale del settore nel 2024. Nell’anno appena trascorso, sono stati 342.212 i lavoratori dello spettacolo con almeno una giornata retribuita, registrando una flessione del -7% rispetto al 2023, pari a oltre 25mila unità in meno. Parallelamente, si osserva un lieve aumento della retribuzione media annua, che si attesta a 11.577 euro (+3,2%), e un incremento marginale delle giornate retribuite, salite in media a 96 per lavoratore (+0,9%).
A registrare la contrazione più significativa è il gruppo professionale dei lavoratori attivi in impianti e circoli sportivi, con un calo del 25,9% e oltre 11mila occupati in meno, parzialmente spiegabile con l’introduzione della nuova disciplina sul lavoro sportivo, che ha spostato alcune figure – come istruttori e direttori tecnici – nel fondo pensione dedicato agli sportivi. In diminuzione anche altre categorie storiche del comparto, tra cui i dipendenti di spettacoli viaggianti, sale giochi, ippodromi e case da gioco (-17,3%), gli attori (-13,3%), i truccatori e parrucchieri (-8,7%) e le maestranze tecniche (-7,4%).
In controtendenza si segnalano alcuni gruppi professionali in espansione, a partire da registi e sceneggiatori, che registrano un aumento del 15,1%. Crescono anche gli amministratori (+5,9%), i ballerini e figuranti del settore moda (+5,2%), nonché concertisti e orchestrali (+4,6%). Nonostante la flessione, gli attori restano il gruppo più numeroso, con 83.435 occupati, pari al 24,4% del totale del comparto. Al loro interno spicca la categoria dei generici e figuranti speciali, con 50.960 lavoratori, oltre due terzi dei quali localizzati nel Lazio (35.282 unità), evidenziando ancora una volta la centralità di Roma come polo produttivo per audiovisivo e fiction.
La distribuzione geografica dell’occupazione nel settore spettacolo vede il Centro Italia in testa con il 37,1% dei lavoratori, seguito dal Nord-ovest (27%), dal Sud e Isole (18,7%) e infine dal Nord-est (17,1%). Anche i livelli retributivi mostrano una forte eterogeneità territoriale: nel Nord-ovest la retribuzione media è superiore del 27,8% rispetto alla media nazionale (circa 3.218 euro in più), mentre solo il Centro si colloca lievemente sopra (+2,4%). Tutte le altre aree registrano retribuzioni inferiori alla media.
Il quadro complessivo restituisce un settore ancora vitale, ma segnato da un calo occupazionale diffuso e da forti disparità geografiche e professionali, a fronte di lievi segnali di ripresa economica nelle dinamiche retributive.
Fonte: INPS
© RIPRODUZIONE RISERVATAIn caso di citazione si prega di citare e linkare boxofficebiz.it