Dopo un breve saluto di Giorgio Ferrero (vicepresidente Anec) e Simone Gialdini (direttore generale Anec), la 45ª edizione delle giornate professionali di Sorrento ha visto salire sul palco i presidenti delle associazioni di categoria cinematografica. Il primo a prendere la parola è stato Mario Lorini, presidente Anec, che ha ricordato il rinnovo delle cariche sociali dell’associazione: «ho avuto l’onore di essere riconfermato alla guida di Anec per altri tre anni dal consiglio di presidenza, che ringrazio. È un segno di continuità importante e testimonia l’importanza del lavoro realizzato in questi ultimi tre anni. Ora intendiamo continuare a prendere decisioni coraggiose mettendo al centro la qualità e sono felice che queste giornate professionali sono state aperte dal convegno organizzato da Box Office, in collaborazione con Anec, che ha visto tra i relatori quattro esercenti di grande talento».
A seguire è intervenuto Luigi Lonigro, presidente unione editori e distributori Anica, che ha chiamato a raccolta sul palco tutto il consiglio di presidenza Anec (nella foto): «Vorrei innanzitutto fare un grande applauso a Simone Gialdini e a Giorgio Ferrero per questa edizione di successo che ha visto toccare la vetta dei 1.400 accreditati. Insieme a Mario abbiamo fatto un lavoro di squadra molto importante, abbiamo tenuto la barra dritta e, grazie al sostegno del Ministero, siamo riusciti a perdere pochissimi schermi (e nessuna distribuzione). Un traguardo decisivo, perché senza i cinema non esisterebbe la distribuzione.
Ringrazio poi Giampaolo Letta e Paolo Del Brocco perché la loro dichiarazione ha davvero smosso le acque». E continua: «Purtroppo, come previsto, difficlmente il 2022 ci farà superare i 45 milioni di biglietti venduti. Ma voglio pensare positivo. Gli indicatori internazionali ci mostrano un importante 2023 con grandi film americani e speriamo di poter contare, come nel 2012, su una stagione lunga 12 mesi. Dopo Venezia e Roma, il cinema italiano sta finalmente dando importanti segnali di risveglio. E anche sulla cronologia, e quindi sulle finestre, qualcosa si sta muovendo a livello internazionale: è in atto un ripensamento generale e possiamo pensare davvero che il 2023 sarà l’anno delle certezze e del cambiamento, anche su questo tema.
Infine è stato il turno di Benedetto Habib, presidente unione produttori Anica: «Dal punto di vista della produzione di cinema italiano siamo felici di aver registrato importanti segnali di affezione da parte del pubblico verso questo segmento. che ci sono stati segnali importanti di affezione del pubblico verso il cinema italiano. Certo la filiera deve restare compatta e unita, bisogna alzare l’asticella sulla promozione dei film e sulla selezione dei film che andremo a produrre. Le produzioni dovranno diventare sempre più eventi, nella certezza che la valorizzazione del prodotto passa dalla sala».
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