Sora, OpenAI presenta l’intelligenza artificiale che genera video da testi

La società dietro a ChatGpt ha mostrato diversi video realizzati con questa nuova tecnologia, che riaccende il dibattito sui rischi per il settore dell'audiovisivo

Nuovo importante passo avanti nella cosiddetta quinta rivoluzione industriale guidata dalle intelligenze artificiali. Una delle società più in vista, OpenAI, in queste ore ha presentato al mondo un’altra rivoluzionaria novità: Sora.

Dopo aver lanciato ChatGpt, mettendo in subbuglio il mondo del giornalismo online e non solo, ora il laboratorio di ricerca sull’intelligenza artificiale costituito dalla società no-profit OpenAI Inc. e dalla sua sussidiaria for-profit OpenAI, L.P. ha condiviso i dettagli di un programma che elabora video a partire da testi. Sul sito ufficiale, sono già disponibili molti esempi e in rete ci si inizia ad interrogare: il futuro del cinema è a rischio?

Solo a fine gennaio è stata condivisa una survey legata proprio al rischio che le intelligenze artificiali possano o meno nel giro di pochi anni mettere costare il lavoro diverse centinaia di migliaia di persone a Hollywood e in generale nell’industria audiovisiva. Secondo il campione dello studio commissionato , composto dalla Concept Art Assn. e dalla Animation Guild, a rischio ci sono soprattutto tecnici del suono, dei concept artists, 3D modelers, visual effects artists e altre parti della post-produzione, ma anche il comparto dei doppiatori. Entro il 2026, per un terzo del campione considerato il 20% di tutta l’industria dell’intrattenimento (circa 118.500 posizioni) verrà tagliata. Il 77% utilizza già le AI generatrici di immagini per velocizzare il lavoro di rotoscoping e molto altro.

Due settimane più tardi, ecco il lancio di Sora. OpenAI ha condiviso sul proprio sito ufficiale diversi esempi di video generati da semplici comandi di testo, tutti sotto i 60 secondi. Il primo comando (prompt) è stato: “Una Tokyo magnifica e innevata è in fermento. La telecamera si muove per le strade affollate della città, seguendo diverse persone che si godono la neve e fanno acquisti nelle vicine bancarelle. Splendidi petali di sakura volano nel vento insieme ai fiocchi di neve“.

Il video ha riprodotto alla lettera le istruzioni, non è perfetto ma sicuramente è abbastanza accurato da lasciare molti a bocca aperta e ad accendere campanelli d’allarme nel mondo dell’intrattenimento audiovisivo – che già da tempo, tramite le proprie associazioni sindacali, stanno cercando di correre ai ripari per impedire che tali AI generative siano utilizzate per soppiantare il loro lavoro. Restrizioni all’uso di queste tecnologie sono state tra i punti cardine delle contrattazioni durante lo sciopero degli sceneggiatori e degli attori che hanno paralizzato Hollywood tra aprile e ottobre 2023.

Tra i vari esempi, è stata riprodotta anche una tenera creatura in stile Pixar mentre gioca con una candela accesa. Di questo video, il ricercatore Tim Brooks ha specificato che l’AI ha imparato da sola a rendere al meglio la consistenza della pelliccia del mostro in movimento, una cosa che ai normali operatori del settore richiede mesi e mesi di lavoro.

Per il momento, Sora non è a disposizione di tutti: alcuni esperti ne stanno testando le capacità e soprattutto i rischi per la sicurezza – come capitato per altri strumenti di questo tipo. I rischi non solo legati solo alla perdita del lavoro per migliaia di persone, ma anche nell’utilizzo sconsiderato e malevolo di queste tecnologie: se Sora fosse in grado di riprodurre fedelmente qualsiasi tipo di video, le implicazioni potrebbero essere terribili soprattutto per quanto riguarda la cronaca di guerra.

Basti pensare a cosa potrebbero fare immagini false di attacchi nelle zone più sensibili del mondo, la maniera in cui potrebbe essere distorta la realtà dei fatti, sempre più complicata da identificare. “Saremo molto attenti a tutte le implicazioni di sicurezza” ha aggiunto uno dei ricercatori, parlando nello specifico del tema dei deepfake e della disinformazione.

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A Sora potrebbero essere applicate restrizioni simili a quelle di altri sistemi (come DALL·E 3, generatore di immagini ora associato a ChatGpt), ai quali viene impedito di generare contenuti violenti, pornografici o persone reali. Basterà? Nel frattempo a preoccuparsi è soprattutto la manovalanza del cinema: la quinta rivoluzione industriale è iniziata da tempo, ma mai come ora il futuro del cinema sembra sempre più nelle mani delle intelligenze artificiali.

Fonte: OpenAI

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