Sony Pictures ha acquisito la catena Alamo Drafthouse

Per la prima volta dal 1948 un grande studios torna a far parte degli esercenti, grazie alla recente rescissisone del Paramount Consent Decrees
sony alamo drafthouse

Niente Paramount, almeno per ora. Sony Pictures ha però continuato a fare “shopping” negli Stati Uniti e stando a quanto riportato dalle fonti estere ha acquisito la catena di cinema Alamo Drafthouse dai proprietari, l’Altamont Capital Partners, Fortress Investment Group e il fondatore Tim League.

La notizia della messa in vendita del gruppo risale a fine marzo. Fondata nel 1997 a Austin (Texas), la catena si è imposta nel corso degli ultimi decenni per le sue particolari politiche: oltre a servire da mangiare e da bere durante il film, richiede al proprio pubblico una certa etichetta. Attualmente, comprende 35 location in 13 diversi Stati.

Nonostante un 2022 positivo, sono stati anni difficili per la Alamo Drafthouse Cinema: nel marzo del 2021 ha dichiarato bancarotta ed è stipulato accordi di sostegno alla ristrutturazione del debito che le ha permesso di annunciare l’uscita dalla stessa bancarotta pochi mesi dopo, a giugno 2021. Lo scorso luglio, Michael Kustermann è stato nominato presidente del gruppo, in sostituzione di Shelli Taylor, andata in pensione.

Ora, l’ulteriore svolta: Alamo Drafthouse sarà gestita tramite una nuova divisione del conglomerato giapponese, la Sony Pictures Experiences. Tramite il comunicato stampa relativo, si apprende che per la compagnia questa acquisizione «rafforza l’impegno di lunga data nei confronti delle sale cinematografiche e delle continue iniziative di intrattenimento esperienziale». «Siamo entusiasti di unire le forze con Sony Pictures Entertainment per espandere la nostra visione aziendale e diventare il miglior cinema che sia mai esistito, o che mai esisterà, in modi che potremmo solo sognare – ha dichiarato Tim League – Hanno un profondo rispetto e comprensione della capacità del cinema di guidare la crescita e creare un impatto culturale duraturo, che si allinea perfettamente con tutto ciò che Alamo Drafthouse rappresenta».

Michael Kustermann resterà CEO della compagnia ed è stato nominato ai vertici di Sony Pictures Experiences. Farà riferimento a Ravi Ahuja, presidente e COO di Sony Pictures Entertainment. Non sono stati al momento riportati i dettagli economici dell’operazione.

Come sottolineato dalle fonti estere, l’acquisizione di Alamo Drafthouse da parte di Sony segna un momento importante: il ritorno degli studios tra gli esercenti. Per più di 70 anni, infatti, non è stato possibile a causa del Paramount Consent Decrees, rescisso però nel 2020. Il Dipartimento di Giustizia ha vietato dal 1948 a quattro anni fa ai distributori di possedere propri esercizi, per evitare un completo monopolio del settore.

Sony è il primo grande studio hollywoodiano a farsi avanti da quando il decreto Paramount è stato revocato, ma già negli anni ’80 le regole erano state allentate per alcuni e gli studios, tra cui Sony e Universal, avevano acquistato diverse partecipazioni in alcune catene. Gli unici grandi produttori che hanno acquisito sale dal 2020 ad oggi sono stati Netflix e Amazon.

Fonte: Variety

© RIPRODUZIONE RISERVATA
In caso di citazione si prega di citare e linkare boxofficebiz.it