Sony in Usa, stop al contributo per gli occhiali 3D

In una lettera inviata agli esercenti americani Sony Pictures Entertainment ha affermato di non voler più pagare il contributo per gli occhiali RealD per la visione 3D a partire da maggio 2012. Un costo per gli studios che varia da 5 a 10 milioni di dollari per ogni blockbuster e che è quantificabile in circa 50 centesimi per presenza. Ha dichiarato Rory Bruer, Worldwide President of Distribution di Sony: «È un argomento che deve essere risolto tra noi e i nostri partner dell’esercizio. Stiamo cercando di fornire loro un lungo tempo d’azione per favorire il cambio di politica». Sony sarebbe favorevole a un cambiamento che vada nella direzione di far acquistare direttamente agli spettatori i loro occhiali 3D nei cinema. Nessun commento ufficiale è stato rilasciato dalla Nato, l’associazione nazionale degli esercenti americani, ma la posizione della major non sembra essere stata accolta favorevolmente dal mondo dall’esercizio. Nel 2009, in occasione dell’uscita del terzo capitolo di ‘Ice Age’, Fox tentò di sospendere il pagamento degli occhiali 3D, ma l’opposizione di Regal Cinemas (il maggiore circuito cinematografico nazionale), che minacciò di proiettare il film solo in 2D, fece ritornare la major sui suoi passi.
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