Roberto Guerrazzi, presidente Univideo interviene a commento della recente sentenza della La Corte di giustizia europea sul caso Scarlet-Sabam (vedi agenzia http://www.e-duesse.it/News/Home-video/Ue-Non-si-possono-imporre-ai-provider-filtri-anti-download-123600). «La sentenza completa della Corte e anche il comunicato stampa della medesima (consultabile agli indirizzi http://curia.europa.eu/jcms/upload/docs/application/pdf/2011-11/cp110126en.pdf e http://curia.europa.eu/jurisp/cgi-bin/form.pl?lang=IT&Submit=rechercher&numaff=C-70/10) se letto interamente, senza limitarsi al titolo», afferma a e-duesse Guerrazzi, «sancisce l’avversità a “ingiunzioni che impongano agli ISP servizi di filtraggio (…) che riguardino indiscriminatamente tutti i loro clienti, come misura preventiva, esclusivamente a loro spese e per un periodo illimitato”. Detto questo, che è assai diverso da quanto riportato da alcuni organi di informazione, che in qualche caso hanno tuttavia indicato i siti attraverso i quali si può accedere ai documenti originali da me citati, mi sento di condividere in pieno quanto già dichiarato in proposito dal Presidente di Confindustria Cultura Italia, Marco Polillo secondo cui questa decisione dovrebbe incoraggiare Agcom sulla strada di efficaci provvedimenti interdittivi solo dopo l’adeguato confronto e l’accertamento degli illeciti, come delineato dalla bozza di regolamento». © RIPRODUZIONE RISERVATA In caso di citazione si prega di citare e linkare boxofficebiz.it