L’Authority per le telecomunicazioni riconferma il no al matrimonio Seat-Tmc. L’organismo presieduto da Enzo Cheli ha ribadito ieri che l’operazione di concentrazione di Seat-tin.it e Tmc non è autorizzabile. L’Authority per le tlc ha sottolineato che l’applicazione della legge (che vieta a un concessionario pubblico, quale era Telecom, l’ingresso al mercato televisivo) è perfettamente adeguata al caso in questione. L’Autorità, infatti, ha spiegato che la bocciatura all’operazione non si riferisce “al titolo autorizzatorio (concessione o licenza), bensì alla peculiare posizione rivestita nei mercati delle tlc, e in particolare, in quello dell’accesso alle reti”: in questo modo l’Authority sembra eludere le critiche sulla rigida difesa dell’anacronistica definizione di licenza, ponendo in primo piano il problema del sua forza sul mercato. Intanto, il Gruppo Cecchi Gori (dopo la nuova bocciatura all’operazione) sembra pronto a rinegoziare i termini del contratto, richiamandosi al primo accordo con Seat che prevedeva una quota del 25% sempre in mano al Senatore. Che si dichiara pronto a ricominciare le trattative a patto che si tratti sempre di un matrimonio e non di una cessione.
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