Sardegna Festival, conversazione tra Nicola Maccanico e Sue Kroll

L’amministratore delegato di Cinecittà ha moderato il convegno in cui la celebre produttrice americana ha raccontato la sua brillante carriera a Hollywood

Si è svolta oggi al Filming Italy Sardegna Festival (9-12 giugno), di cui Duesse Communication è media partner con le riviste Box Office, Tivù e Best Movie, una conversazione tra Nicola Maccanico (amministratore delegato di Cinecittà) e la celebre produttrice americana Sue Kroll, che ha raccontato la sua incredibile carriera a Hollywood.
Kroll ha lavorato per quasi 20 anni in Warner Bros., che ha lasciato nel 2018, dove ricopriva il ruolo di president of worldwide marketing and distribution, per aprire la sua casa di produzione Kroll & Co. Entertainment con un deal di tre anni con Warner. Il suo primo film realizzato da produttrice esecutiva è stato A Star is Born, mentre il suo primo film da produttrice è stato Birds of Prey. «È stato un lungo viaggio», ha dichiarato Sue Kroll di fronte a una platea di studenti che studiano cinema e incalzata dalle domande di Maccanico, «iniziato coltivando la passione per il cinema e poi facendo da assistente ad alcuni manager che lavoravano nel mondo della settima arte. Lavorare in Warner è stata una grande opportunità che mi ha permesso di crescere immensamente a livello professionale e di assistere all’evoluzione del cinema in quasi 20 anni di carriera».
Kroll è poi entrata nel merito del suo lavoro: «Posizionare e vendere un film a livello marketing non è mai facile. Basti pensare ad Argo di Ben Affleck: era un piccolo film prima che iniziassimo a promuoverlo e a contribuire al suo percorso di crescita che lo ha portato a vincere importanti premi Oscar. Ma anche Gravity è stata una grande sfida a livello marketing, non era facile trovare il modo di trasferire allo spettatore le atmosfere giuste del film e immergere lo spettatore nelle profondità dello spazio».
E riguardo al passaggio da Warner a produttrice indipendente, Kroll ha dichiarato: «Certamente è stato un grande passo. Quando lavori per una major ti senti un piccolo pianeta che appartiene a un grande universo. Ora, invece, creo contenuti audiovisivi e ho la responsabilità di ogni singolo tassella della produzione, dal cast al regista, dal finanziamento al lancio marketing. È molto complesso ma ci sono anche grandi opportunità. Oggi quando leggo uno script immagino già le potenzialità al box office e valuto come realizzarlo e venderlo al pubblico di tutto il mondo».

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