Riapre il cinema Modernissimo di Bologna

Dopo quasi 10 anni di lavori, la storica sala cinematografica di Palazzo Ronzani riaccende le luci. Per celebrare in grande la ripresa della programmazione, 10 giorni di eventi ed ospiti tra i quali Wes Anderson, Bellocchio, le sorelle Rohrwacher, Paola Cortellesi

Dopo quasi 10 anni di lavori, riapre finalmente il cinema Modernissimo di Bologna. Si riaccendono le luci della storica sala cinematografica di Palazzo Ronzani nata nel 1915 e chiusa nel 2007: dal 21 novembre 2023, grazie all’impegno della Fondazione Cineteca di Bologna, torna ora ad aprire i suoi spazi, con una sala riportata allo splendore degli esordi grazie a un lungo intervento di ripristino.

Per celebrare la nuova vita del Modernissimo di Bologna la Cineteca di Bologna ha realizzato un programma di 10 giorni di inaugurazione con proiezioni e ospiti come Wes Anderson, Jeff Goldblum, Marco Bellocchio, Marco Tullio Giordana, Francesco Piccolo, Alina Marazzi, Paolo Mereghetti, Alice e Alba Rohrwacher, Joel Meyerowitz, Alessandro Bergonzoni, Toni Servillo, Éric Toledano e Olivier Nakache, Paola Cortellesi, Marisa Paredes, Giuseppe Tornatore, i Manetti Bros., Vinicio Capossela, Pupi Avati, Mario Martone, Vittorio Lingiardi, Giorgio Diritti

Il restauro e la riapertura del cinema rappresentano non soltanto un’operazione di restituzione alla città di un luogo “sparito” da 20 anni ma rimasto nella memoria dei bolognesi, ma anche il ritorno alla vita del Sottopasso di via Rizzoli, altro mondo sotterraneo bolognese che diventerà spazio espositivo permanente. Il Cinema e il Sottopasso – entrambi affacciati sui resti di un tratto della via Emilia che i lavori di restauro hanno riportato alla luce – costituiscono due nuove possibilità culturali per la città che idealmente collegano il futuro a una storia antichissima.

Per viaggiare nel tempo fino al Modernissimo delle origini, l’istituzione bolognese ha chiamato un grande scenografo come Giancarlo Basili, tra i più attivi del cinema italiano, autore anche dell’immaginario visivo dell’Amica geniale: una scelta che – come chiarisce Gian Luca Farinelli, direttore della Cineteca di Bologna – deriva dal fatto che “la struttura architettonica del Modernissimo era già data, mentre noi avevamo bisogno di un artista che ci facesse sognare e facesse del Modernissimo il luogo della sorpresa, un’Atlantide dello spettacolo”.

Basili ha seguito un doppio registro: ha mantenuto le tracce originali rimaste, cancellando i rimaneggiamenti degli anni Cinquanta e Sessanta ma, partendo dalle fotografie e dal progetto dell’epoca, ha immaginato anche la realizzazione di un luogo che celebrasse il cinema. Un approccio antitetico al processo di omologazione delle sale cinematografiche.

E se Basili ha realizzato la riqualificazione della sala cinematografica, a marionanni si deve la creazione della pensilina di ingresso (la cui apertura, in Piazza Re Enzo, è ipotizzata a fine febbraio) e il progetto artistico di alcuni degli ambienti cruciali del complesso, come i locali antistanti il foyer, che ospiteranno anche il Caffè Pathé.

Ci siamo mossi in direzione opposta, alla ricerca dell’unicità del Modernissimo – continua Farinelli –. Le prime sale nacquero attorno al 1913, con i primi lungometraggi, e un successo italiano, Quo vadis?, ha innescato la nascita di luoghi dedicati agli eventi cinematografici e non più ricavati da altri spazi. Naturalmente la prima fonte di ispirazione furono i teatri all’italiana, ed è questa bellezza che noi stiamo andando a ricercare. Con un’ulteriore particolarità, che riguarda la storia di Bologna: il palazzo che ospitò fin dall’inizio il Modernissimo nacque contestualmente all’allargamento di quella che oggi si chiama via Rizzoli, operazione che portava con sé un’idea di trasformazione della città. Così il primo palazzo della modernità, a Bologna, ha nel suo cuore il Modernissimo. Un luogo straordinario e irripetibile, fin dal suo progetto iniziale”.

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